Sorprese

Il giudice reintegra il genero del boss nell'azienda di Ingroia

Andrea Tempestini

Grazie alla decisione di un giudice del lavoro, il genero del boss mafioso Giovanni Bontade, Marco Picciurro, tornerà a lavorare a Sicilia e-servizi, società partecipata interamente dalla Regione siciliana e guidata dall’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Picciurro, che ha sposato la figlia del boss mafioso ucciso nel 1988 - era stato licenziato lo scorso marzo insieme ad altri 15 dipendenti, per non aver superato il periodo di prova. Ma ha presentato ricorso al giudice del lavoro, insieme al collega Marco D'Amico, e l’ha vinto: il giudice del lavoro ha disposto la reintegrazione. Per Ingroia «si tratta di una situazione paradossale». Quando tra Sisev e Regione era scaduta la convenzione, i 76 dipendenti erano stati posti in mobilità, con il rischio di bloccare i servizi informatici della Regione. Nel dicembre 2013, Ingroia aveva proposto la riassunzione di questo personale con contratti a tempo determinato, subordinati al superamento di un periodo di prova. Su 76 dipendenti ex Sisev, però, solo 59 sono stati giudicati idonei; gli altri (tra cui il genero del boss) vennero licenziati a marzo.