Giallo

Sondrio, mistero sulla morte di Veronica: caduta in un dirupo. Il fidanzato: "Era con me in auto"

Vezzani Flavia

E' giallo sulla morte di Veronica Balsamo, la 23enne di Sondrio deceduta il 25 agosto. La ragazza si era appartata con Emanuele, il fidanzato 18enne, a Grosotto, in provincia di Sondrio, quando sarebbe uscita dalla macchina per prendere una boccata d'aria e, inciampando, sarebbe caduta in un dirupo di 4 metri, perdendo la vita. L'incidente - I due giovani si era appartati, poi la ragazza è scesa dall’auto e forse a causa del buio non si è accorta dello stretto margine esistente fra la vettura e il vicino dirupo. Veronica è precipitata per 4 metri, atterrando su un cumulo di rocce e riportando una ferita fatale alla testa. Il ragazzo, in preda allo shock per quanto successo, si è allontanato a tutta velocità. Le versione di Emanuele - Ci sono diversi racconti riguardo a quanto sarebbe accaduto dopo l'incidente. Il primo è quello di Emanuele: in preda al panico per l'accaduto, sarebbe corso in cerca d'aiuto, avrebbe percorso trecento metri con l’auto e si sarebbe ribaltato fermandosi sul ciglio di una scarpata. Il tutto sarebbe accaduto intorno alle 20.30. Il ragazzo ha un vuoto di memoria, si ricorda solo dell'incidente: "La macchina è finita fuori strada, sono stato sbattuto di qua e di là, poi quando si è fermata sono uscito fuori. Ero stordito - continua -, sono riuscito a raggiungere il bar del paese e ho chiesto aiuto ai miei amici che erano lì, ho detto che mi ero ribaltato con l'auto. Non mi hanno creduto però mi hanno accompagnato a casa". Il padre del ragazzo, in Sardegna con il resto della famiglia, avvertito dell'accaduto da un amico, ha chiesto alla cognata di controllare lo stato di salute di Emanuele, che si è poi recato a casa della zia a dormire. "La mattina dopo, domenica - spiega Emanuele - sono venuti a cercarmi i carabinieri. Hanno chiamato un’ambulanza e mi hanno portato in ospedale dicendo che dovevano fare degli accertamenti. Mi hanno chiesto anche chi c’era con me, dov’era Veronica, ma io non ricordavo niente. Solo lunedì, quando mi hanno interrogato ancora, mi è sembrato di ricordare che fossimo insieme mentre la macchina si ribaltava". È stato solo a quel punto che i carabinieri gli hanno detto che la sua ragazza era morta nel dirupo. "Il corpo - dice il padre di Emanuele - l’ha trovato alle 6.30 di domenica mattina uno degli amici di Veronica che alle prime luci dell’alba, insieme ad altri, era andato a cercarla". La ricostruzione ufficiale - dice invece che quando il ragazzo si è schiantato è stato soccorso dal 118 e portato all’ospedale di Sondalo. I carabinieri arrivati sul posto hanno trovato in auto la borsetta della ragazza, hanno interrogato Emanuele (intontito ma negativo all’alcol test) che però non sapeva dire nulla e così sono state avviate le ricerche di Veronica, concluse domenica con il ritrovamento del corpo. Gli interrogativi - I genitori di Veronica stanno ancora cercando delle risposte sull'accaduto, non sanno nulla, non hanno nemmeno visto il corpo della figlia. Giancarlo Balsamo, padre della ragazza, spiega: "I carabinieri sono venuti qui sabato verso mezzanotte dicendo che avevano trovato l’auto di mia figlia fuori strada e sopra c’era la sua borsetta con i documenti. Poi domenica alle 11.30 ci hanno detto che l’avevano trovata in un dirupo". Non si ha la certezza nemmeno riguardo l'ora del tragico incidente e del decesso di Veronica. Una fatalità - Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di una tragica fatalità, nessuna responsabilità per il ragazzo. Ma sulla dinamica dei fatti restano alcune cose da chiarire, in attesa dei risultati degli esami tossicologici che il pm ha disposto per Emanuele e dell’autopsia sul corpo di Veronica.