Mare insicuro
Versilia, la protesta dei bagnini contro i giovani e i brevetti facili
Il requisito fondamentale per un bagnino dovrebbe essere quello di saper nuotare. Dovrebbe, appunto. In Versilia non sembra invece essere necessario. La denuncia arriva dall'Associazione Assistenti Bagnanti Italia che ha deciso di alzare la voce per cambiare il sistema di sorveglianza delle spiagge toscane che a suo dire "fa acqua da tutte le parti". Dai brevetti rinnovati pressoché automaticamente, all’assenza di un praticantato obbligatorio per diventare addetto alla sorveglianza, sono tante le carenze rilevate dai bagnini versiliesi rese note dal Fatto Quotidiano. Capita anche di trovare “alcuni neopatentati arrivino in spiaggia e hanno paura delle onde e non sanno nuotare“. “Abbiamo notato – denuncia il presidente viareggino Daniele Ceragioli – un decadimento della preparazione media degli assistenti bagnanti neobrevettati”. Meglio sarebbe se a fare gli esami fosse un ente terzo. “E invece l’esame di teoria e di nuoto sono fatti dagli stessi enti che rilasciano il brevetto. L’esame deve tornare ad essere compito della Capitaneria di Porto o di un ente terzo. Oggi alla Capitaneria è rimasto solo l’esame di voga”. Minorenni - La prima proposta dell’Aabi, rivela Ilaria Lonigro, è l’obbligo della maggiore età per gli assistenti bagnanti. Oggi possono fare i bagnini anche i minorenni “il brevetto viene rilasciato dai 16 anni. Non puoi guidare una macchina ma puoi essere titolare della sorveglianza di 10, 50, 120 persone nel weekend. E c’è la tendenza ad assumere persone più fresche per pagarle meno” avverte l’associazione. Lo stipendio infatti prevede gli scatti di anzianità. A un bagnino di livello 5 che abbia alle spalle 3 stagioni, per un lavoro da 6 giorni alla settimana per 10 ore al giorno, spettano circa 2.254 euro lordi nel mese di luglio e 2.354 lordi in agosto (rispettivamente 2.117 e 2.211 per quelli con meno di 3 stagioni), un premio finale di 600 euro (390 per i meno esperti) e 13ma, 14ma e T.F.R. più sostanziosi. Ma l’esperienza non fa la differenza solo in busta paga. “Da neopatentato non sei ancora in grado di sostenere una sorveglianza da solo soprattutto nelle giornate più pericolose” assicura l’associazione, che chiede perciò tre anni obbligatori di praticantato prima di poter diventare primo bagnino.