Istruzione da cambiare

Scuola: un premio ai professori ma dovranno lavorare di più

Lucia Esposito

Gl insegnanti italiani lavorano meno, guadagnano meno e fanno anche meno carriera dei loro colleghi europei. Parte da questo assunto il piano di riforma della scuola preparato dal ministro Giannini e dal sottosegretario Reggi che dovrebbe rivoluzionare il mondo dell'istruzione. La sintesi è che verrà dato un premio economicao fino al trenta per cento ai prof che si impegnano di più, che sono impegnati in ruoli organizzativi (vicepresidi, presidi e docenti senior) o in attività specializzate come lingue o informatica. Il contratto - Bisognerà partire dal contratto che riguarda un milione di insegnanti. Il sindacatio Anief ha chiesto preventivamente di fermare tutto "prima si portino gli stipendi ai livelli dei paesi industrializzati, poi discutiamo". Oggi nelle medie e nelle superiori un docente lavora 18 ore a settimana (più 80 ore l'anno per i consigli di classe e di istituto). Poi c'è chi fa tanto e chi zero. Verrà richiesta una disponibilità maggiore anche sull'arco dell'anno scolastico: la stagione dura 230 giorni, la scuola 208. Quei 22 giorni, secondo il piano, vanno recuperati a fine giugno. Un'altra novità riguarda anche le supplenze brevi. Attualmente ci si affida alle chiamate brevi, costose per i bilanci del Miur: l'idea è quella di far coprire le supllenze ai prof già in cattedra nell'istituto senza riconoscimenti economici extra. I risparmi sulle "supplenze iinterne" possono garantire investimenti nei premi ai più disponibili e nell'offerta formativa scesa a 600 milioni e da raddoppiare. Insomma, più ore, più impegno, più soldi. Avranno più potere i dirigenti scolastici che potranno decidere a chi assegnare il bonus stipendiale. E anche per i presidi sono previsti aumenti in base ai risultati ottenuti.  La formazione - Per quanto riguarda invece i percorsi per diventare docenti: da una parte si cercherà di svuotare le vecchie graduatorie che "contengono" 467mila precari. Si diventerà insegnante solol con la laurea magistrale (tre anni più due) e una stagione di tirocinio in classe. Solo gli abilitati protranno accedere ai concorsi.