La nave danese in Calabria

A Gioia Tauro 570 tonnellate di armi chimiche siriane: al via le operazioni di smaltimento

Nicoletta Orlandi Posti

È iniziato nel porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria) il trasbordo delle armi chimiche siriane che saranno distrutte a bordo della nave Usa Mv Cape Ray. Scortata da un’imbarcazione e da un elicottero della guardia costiera, la nave danese Ark Futura è entrata nel porto all’alba e ha attraccato accanto alla Cape Ray. Dopo circa un’ora sono iniziate le operazioni di trasferimento dei container. Secondo le autorità, il trasbordo potrebbe durare fino a 20 ore, a seconda delle condizioni del mare. Quando le armi chimiche saranno trasferite, la nave americana si recherà nelle acque internazionali e inizierà il processo mirato a neutralizzare i materiali. A fine giugno la Ark Futura aveva prelevato dal porto siriano di Latakia l’ultimo carico delle armi dichiarate dal regime di Damasco, tra cui gas mostarda e sostanze crude per la produzione del gas nervino sarin. A bordo della Cape Ray sono installati due sistemi di smaltimento attraverso idrolisi. Gli agenti chimici saranno mescolati con acqua calda e con altre sostanze all’interno di un reattore in titanio, e poi neutralizzate. I rifiuti avanzati dallo smaltimento saranno scaricati sulla terra, in discariche attrezzate per il deposito di materiali pericolosi. Le autorità Usa hanno assicurato che nel corso del processo di smaltimento non verrà rilasciata nell’atmosfera né nel mare nessuna sostanza pericolosa. Guarda le foto nella Gallery 570 tonnellate di materiale - Sarà una lunga operazione: 570 tonnellate di materiali da smaltire, con la media di 25 tonnellate al giorno. I residui saranno inviati in Inghilterra, Germania e Norvegia.  «Non armi chimiche ma sostanze, agenti chimici, potenziali componenti delle armi». La precisazione è di Marco Marcolin (Lega Nord), a Reggio Calabria insieme a Massimo Artini (M5S) e alcuni rappresentanti delle commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato, che seguiranno le operazioni di trasbordo. La delegazione stamattina ha visitato la nave americana, tutti gli impianti interni e ha potuto scattare fotografie.  La nave Cape Ray era salpata dalle coste della Virginia il 28 gennaio ed è arrivata oggi a Gioia Tauro. A bordo sono impegnati circa 35 marinai civili e più di 60 esperti che faranno funzionare i due macchinari per l’idrolisi, oltre a personale di sicurezza e di supporto. La Mv Cape Ray finora era stata utilizzata per operazioni di soccorso dopo disastri naturali, come il terremoto di Haiti e l’uragano Sandy. A gestire le complesse operazioni di organizzazione del trasbordo delle sostanze è stata l’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche), secondo la quale «l’offerta dell’Italia» è «un pezzo fondamentale di questo puzzle intricato», che ha lo scopo di «distruggere gli agenti chimici più pericolosi». Grande operazione di disarmo - La decisione di effettuare le operazioni di trasbordo a Gioia Tauro era stata annunciata lo scorso 16 gennaio dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. L’allora titolare della Farnesina, Emma Bonino, aveva precisato che l’Italia aveva offerto «un contributo finanziario, arrivato da disgelo di alcuni asset finanziari siriani». Si tratta, aveva detto la ministra degli Esteri «della più importante operazione di disarmo degli ultimi 10 anni, più importante di quella che sta avvenendo in Libia».  Con il compito di monitorare le operazioni, stamane, nel salone degli Stemmi della prefettura di Reggio Calabria si è insediato il Centro di monitoraggio e controllo, presieduto dal prefetto Claudio Sammartino e composto dalla vice presidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, dal presidente della Provincia, Gabriella Raffa, dal commissario straordinario del Comune di Gioia Tauro, Raffaele Ruberto, dai sindaci di Rosarno e San Ferdinando, Elisabetta Tripodi e Domenico Madafferi, dai responsabili provinciali delle forze di polizia, da rappresentanti della marina militare, dal comandante dei vigili del fuoco, dal direttore marittimo della Calabria e della Lucania, dal comandante della capitaneria di porto di Gioia Tauro, dal commissario straordinario dell’autorità portuale, dal commissario straordinario dell’Asp e dal direttore generale dell’Arpacal.