Giustizia malata
Feltri: "Si scuseranno col Cav come con Tortora"
"Meglio crepare bene che vivere male in questo paese di Merda". Ce l'ha, Vittorio Feltri nel suo odierno intervento su "Il Giornale", con il sistema della giustizia italiana. Ce l'ha con il caso Tortora, tornato prepotentemente agli onori (o sarebbe meglio dire ai "disonori") delle cronache per la "confessione resa un paio di giorni fa dall'ex pubblico ministero Diego Marmo al "Garantista", il nuovo giornale di Piero Sansonetti. Dice Marmo che trent'anni fa, quando trascinò alla sbarra l'allora conduttore di "Portobello" Enzo Tortora e lo fece condannare a dieci anni per spaccio di stupefacenti, sbagliò tutto. Si fece trascinare dalla foga. E sbagliò ad affidarsi, per incastrare mister Portobello, ai pentiti di Camorra, che sul povero Tortora si inventarono un sacco di balle. Ma, trent'anni fa, i giudici gli credettero e condannarono il presentatore senza lo straccio di una inconfutabile prova. Ora, a distanza di trent'anni, Feltri equipara quella vecchia, brutta storia di Tortora alla brutta storia di oggi di Silvio Berlusconi. "Ci viene un dubbio che riguarda Silvio Berlusconi da Arcore" scrive Feltri. "Non sarà che fra sei lustri - diconsi trent'anni - anche coloro che si accaniscono contro di lui riveleranno di avere un filo esagerato nel perseguirlo per aver scopato una ragazza (Ruby) la quale afferma di non essere affatto stata scopata dall'orco? E che magari aggiungeranno che in effetti il cavaliere non si macchiò del reato di concussione, visto che non si è ancora rintracciato il concusso?". E ancora: "Questa è la realtà. Nessun dubbio che a Berlusconi piaccia la gnocca. A chi non piace? Nessun dubbio che egli abbia telefonato in questura per sapere se Ruby potesse essere consegnata alla signora Minetti anzichè alle strutture pubbliche, ma come si fa a sostenere che ciò configuri il reato di concussione? Che orrore. Il giorno in cui verrà fuori la versione esatta dei fatti, dopo che è venuta fuori quella su Tortora, e Berlusconi sarà scagionato, spero di essere morto insieme con Berlusconi stesso. Ne ho piene le scatole di errori giudiziari e di sentenze a capocchia".