Odissea per i passeggeri
Volo Alitalia sbaglia rotta e torna indietro
Non bastassero i dipendenti in esubero, i conti in rosso e quant'altro, a rendere non certo delle migliori l'immagine di Alitalia al cospetto degli emiri che dovrebbero salvarla dal fallimenti c'è pure il caso del volo che sbaglia rotta e viene respinto al mittente. La vicenda, comica e surreale per chi non era a bordo ma sicuramente pesante per i passeggeri, ha visto protagonista il volo AZ 788 Venezia-Tokio dello scorso 19 aprile. Un collegamento nuovo, inaugurato appena pochi giorni prima (il 3 aprile) allo scopo di rendere più agevole il flusso di turisti giapponesi dal Paese asiatico verso la città lagunare, che è la meta più visitata in Italia dagli stranieri dopo Roma. Così non è stato il 19 aprile, quando il Boeing 777 dell'Alitalia, decollato dall'aeroporto Marco Polo alle 13.30, è stato costretto a fare marcia indietro dopo due ore e mezza di volo, quando si trovava sopra la città russa di Minsk. "La Russia ha chiuso lo spazio aereo e siamo costretti a fare ritorno in Italia" ha comunicato il comandante ai passeggeri, che hanno pensato immediatamente alla guerra con l'Ucraina e si devono quindi pure essere un po' preoccupati. Alle 18.30 il volo 788 atterrava non Venezia ma a Roma Fiumicino. Restava lì un'ora sulla pista, coi poveri passeggeri a bordo, per il rifornimento carburante e il cambio di equipaggio, e poi ridecollava alla volta del Giappone, dove atterrava con sei ore di ritardo. La verità, come scrive Repubblica, è venuta fuori solo qualche giorno dopo. Quando si è scoperto che il volo 788, in realtà, aveva sbagliato rotta. Nel senso che quella attraverso la Siberia è la rotta più breve tra l'Italia e il Giappone. Ma se le autorità russe da tempo hanno concesso il sorvolo del loro territorio nei collegamenti che Alitalia opera verso il Paese del Sol Levante da Roma e Milano, non hanno fatto altrettanto per il nuovo volo da Venezia. Che quindi deve seguire un percorso assai più lungo, attraverso Pakistan, India e Thailandia. Risultato: due ore di volo in più. Il 19 aprile scorso, però, il computer che genera il piano di volo dell'AZ 788 deve aver preso un abbaglio, assegnandogli automaticamente la rotta più breve attraverso la Russia. Risultato: aereo, equipaggio e passeggeri respinti al mittente.