Le lettere in redazione

Tangenti di Stato: ecco altre storie di chi paga

Matteo Legnani

Di seguito, riportiamo altre lettere di imprenditori "vittime" dei controlli della Finanza arrivate in redazione. Non è lotta all’evasione ma lotta al lavoro - Bell’articolo di sabato 26 in riferimento alla confessione del finanziere e alla cosiddetta lotta all’evasione. Sentite questa: un mio amico imprenditore si appoggia a due ditte di trasporti, i cosiddetti padroncini, che indicheremo con «A» e «B». La Finanza, dopo qualche settimana in azienda, si accorge di un errore: il mio amico sbaglia e fattura a «B» ciò che doveva essere fatturato ad «A». La «bellezza» di tre viaggi. L’amico mio chiarisce. Comunque, non ci sarebbe alcun danno all’Erario. La Finanza procede con una multa, tenendo conto del fatturato annuo dell’azienda (8 milioni di euro). Dopo due anni di tira e molla, quest’anno sembra si siano accordati per settantacinquemila euro. Più che lotta all’evasione questa mi sembra lotta al lavoro. Sergio Vesti   Se la prendono sempre con gli indifesi - Gentilissimo direttore, la ringraziamo e apprezziamo per la sensibilità mostrata al tema del bluff della lotta all’evasione. Le micro imprese e i micro professionisti e loro dipendenti, in caso di accertamento da studio di settore e conseguente accertamento con adesione o mediazione, sono costretti ad ascoltare e valutare proposte che rasentano molto spesso soglia della illegalità. Evitiamo di aprire anche la finestra sugli accertamenti notificati dai concessionari dei tributi comunali minori (altra piaga non adeguatamente considerata che colpisce sempre i più piccoli e noti). Giuseppe Schiavo - Sulmona viva   Ho trovato la soluzione: non li pagherò più - Buongiorno,sono un artigiano della provincia di Venezia. Realizzo decorazioni con saponi. Con la finanza ho risolto il problema... li aspetto con il bastone. Non li faccio entrare. Questo è l’unico mezzo che abbiamo noi grandi imprenditori. La tangente a uno stato ladro repressivo è illegale. Non la pago, questo è l’unico sistema. Basta. Saluti Rocco Fabio Oreste (Torre di Mosto-Ve)   Arroganti con gli onesti Inefficienti con chi evade - Grande direttore, e grazie. Le vorrei brevemente raccontare quello che è successo alla nostra microimpresa. Niente di che, solo una frase riferitaci dalla funzionaria delle dogane alla fine del controllo: «È andata bene per voi e male per noi», riferendosi al fatto che la discrepanza oggetto del controllo, che risultava a loro, era stata dimostrata e smentita. Questo perché il senso dei suoi editoriali è inequivocabilmente vero: Forti e arroganti con i deboli ma onesti; inefficenti e deboli con i grandi evasori. Buona giornata e avanti così, come sta facendo. Alberto   Avete dato voce alla rabbia di chi paga - Caro Belpietro, complimenti per lo scoop che conferma quanto imprenditori e professionisti onesti che pagano le tasse sanno bene sulla loro pelle, ma è bene che anche l’opinione pubblica sappia e che si apra su questo tema un dibattito pubblico. In modo da avere maggiore consapevolezza sociale, tale da ribaltare l’ingiusta equazione che imprenditori e lavoratori autonomi sarebbero gli artefici dell’evasione. Le chiedo dunque di continuare in questa battaglia di verità e trasparenza e di richiedere al ministero dell’economia l’ammontare annuo dei premi erogati ai generali della Guardia di finanza. Se, per ragioni di privacy, venisse risposto che non possono rivelare i nomi, sarebbe sufficiente conoscere l’ammontare medio e la differenza rispetto allo stipendio base. F.S.   L’unica speranza è portarli in tribunale - Egregio direttore, il quadro delineato è quello reale e lo sanno tutti gli operatori del settore. Il problema sono gli obiettivi monetari che devono raggiungere gli uffici e la mancanza di contrappeso dei funzionari dell’Agenzia (i quali non devono rispondere di nulla). L’unico modo per fermare questa situazione è fare causa ai funzionari dell’Agenzia che sottoscrivono accertamenti iniqui. Cioò è stato già fatto in un caso in Italia (avvocato Veneri Federico) e ho già intrapreso una seconda causa. Dopo aver vinto la causa è stato chiesto all’Agenzia un risarcimento da due milioni di euro. Grazie per i suoi articoli, Alberto Bari (Parma)   Noi artigiani in balìa del terrorismo fiscale - Complimenti per gli articoli su «Libero», finalmente viene descritto lo stato d’animo con cui noi artigiani ogni mattina apriamo le nostre attività, cioè in balìa di uno Stato estorsore e inventore di mille tasse complicate al punto che qualsiasi strategia si scelga si è perseguibili. Un vero e proprio terrorismo fiscale. Continuo a chiedermi che senso abbia consumare la mia vita con una partita Iva sulle spalle e uno Stato delinquenziale che scialacqua ogni tipo di risorsa mentre il mio lavoro duro e faticoso mi dà pochi utili rispetto allo sforzo. Distinti saluti, Fabrizio