Rimini
Federico Aldrovandi, applausi per gli agenti condannati. La madre: "Rivoltante"
Al congresso del nazionale del Sap, sindacato autonomo di Polizia, cinque minuti di applausi e delegati in piedi hanno accolto l'arrivo di Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani. I tre agenti, il 21 giugno del 2012, erano stati condannati dalla Corte di Cassazione, insieme alla collega Monica Segatto, a tre anni e sei mesi per la morte del 18enne Federico Aldrovandi. Il giovane aveva perso la vita il 25 settembre del 2005 a Ferrara, in seguito di un pestaggio dopo un controllo. La pena carceraria, per via del condono, è stata ridotta a 6 mesi e 4. Così, nei mesi scorsi, i poliziotti sono stati riammessi in servizio con incarichi impiegatizi e lontano da Ferrara. "Una cosa rivoltante" - Oggi, martedì 29 aprile, i tre uomini hanno preso parte al congresso riminese. Al loro arrivo, come detto, i delegati si sono alzati in piedi e i colleghi li hanno salutati con cinque minuti d'applausi. Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, raggiunta telefonicamente dall'Ansa, non ha nascosto il suo sdegno per l'accaduto: "E' terrificante, mi si rivolta lo stomaco - ha commentato - Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? E' estremamente pericoloso". Chiamata del premier - In serata si è appreso che il premier, Matteo Renzi, ha telefonato alla madre di Aldrovandi per esprimerle la sua solidarietà. Alla presa di posizione del premier si sono associati i vicesegretari del Pd, Deborah Serracchiani e Lorenzo Guerini, che hanno espresso la loro totale vicinanza alla signora Patrizia dopo la vicenda avvenuta nel pomeriggio. Alfano fa saltare l'incontro - «È un gesto gravissimo e inaccettabile e ancor più grave e inaccettabile perchè compiuto da uomini che con la loro divisa rappresentano lo Stato e non possono disconoscere il senso di una sentenza passata in giudicato». Ai microfoni del Gr Radio1, il ministro dell’Interno Angelino Alfano giudica così gli applausi del convegno del Sap ai colleghi riconosciuti colpevoli del pestaggio mortale di Federico Aldrovandi. «Il primo gesto che compirò - annuncia Alfano - è quello di revocare l’appuntamento che avevo dato al Sap per martedì prossimo». Il post di Salvini - Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha invece scelto di commentare l'accaduto postando un messaggio sul suo profilo Facebook: "Polemiche contro i POLIZIOTTI del Sap che hanno osato applaudire dei loro colleghi condannati. IO STO CON I POLIZIOTTI, con i Carabinieri, e con chiunque rischia la vita per difendere i Cittadini". Pansa incontra la mamma - Da parte sua Alessandro Pansa, il capo della Polizia, dopo aver definito "vergognosi" gli applausi tributati dal congresso Sap agli agenti condananti ha chiamato la mamma di Federico Aldrovandi per esprimergli tutta la sua sua solidarietà. A rivelarlo è la stessa Patrizia Moretti: «Mi ha telefonato e mi ha proposto di vederci tra qualche giorno», ha detto a SkyTg24. Il Siulp contro il Sap - "Condivido le dichiarazioni del ministro Alfano e del capo della polizia, per i poliziotti il rispetto e la sacralità della vita sono un elemento irrinunciabile per lo svolgimento del nostro lavoro". Felice Romano, segretario generale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia), commenta così gli applausi durante l’assemblea del Sap agli agenti condannati per l’omicidio Aldrovandi. "Per noi la vita è sacra anche quando ci troviamo di fronte a criminali efferati e persino quelli che hanno procurato stragi nel nostro Paese", spiega. Noi non siamo giudici ma poliziotti, professionisti della garanzia della legalità. E ogni volta che si perde una vita umana vuol dire che tutta la collettività ha perso, che abbiamo fallito sia nella missione di educazione alla legalità sia nel sistema di prevenzione e repressione che ogni democrazia deve avere". "Per chi ha scelto di essere uomo dello Stato", rimarca il sindacalista - come me e come tutti i poliziotti è una cosa devastante quando si perde una vita umana perchè c’è oltre al lutto e al dolore dei familiari che hanno perso quella vita c’è anche la devastazione di chi deve rispondere, prima ancora che ai familiari della vittima e alla giustizia, alla propria coscienza, ai propri figli e alla propria famiglia". "Via la divisa" - A sostegno della madre e dei parenti della vittima, è nato anche un movimento dal nome Via la divisa che ha più volte chiesto la radiazione di quegli agenti dall'ordine. Una richiesta più volte ribadita dalla stessa Moretti. "Di come morì Federico si sa tutto, ormai. Ma manca ancora una parte fondamentale. Il perché. Loro (gli agenti, i funzionari della Questura, ndr) lo sanno. Io no", aveva spiegato la madre nel libro dedicato al figlio e intitolato Una sola stella nel firmamento.