Al Giulio Cesare di Roma

Legge in classe libro su sesso gay: prof denunciato

Valentina Princic

I docenti del liceo Giulio Cesare di Roma non avrebbero mai pensato di ritrovarsi con una denuncia per "pubblicazioni di spettacoli osceni e di corruzione di minorenni" dopo la lettura in classe di un testo con riferimenti al sesso omosessuale. La decisione di alcuni professori romani di inserire nel programma Sei come sei, il libro di Melania Mazzucco, era sembrata una lettura azzeccata per stare al passo con i tempi odierni, nell'ambito della "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale". Ma le parole e tutti quei riferimenti espliciti all'amore omofobo non sono stati considerati appropriati al contesto scolastico. Oltre alle varie lamentele giunte da studenti e genitori, è scattata la denuncia in Procura da parte dell'associazione Giuristi per la Vita e la Pro Vita Onlus per "contenuto pornografico e osceno, che non può non urtare la sensibilità dell'uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni", hanno spiegato i membri dell'associazione. Una critica molto simile è arrivata anche dai neofascisti di Forza Nuova: "Vogliamo esprimere il nostro dissenso nei confronti della decisione di alcuni docenti di sottoporre, agli alunni delle classi del Ginnasio, la lettura di un romanzo dal carattere decisamente omosessuale e fin troppo esplicito - questo quanto si può leggere nel comunicato del partito -. E' inaccettabile che al giorno d'oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità. Spetterà a noi ragazzi rialzare le sorti del nostro paese e non sarà di certo attraverso la propaganda gay che ciò sarà possibile. Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra Nazione". Ma alle proteste ha replicato Fabrizio Marrazzo: "Io credo che la scuola abbia il dovere di insegnare, più di ogni altra cosa, la libertà di opinione e di espressione delle proprie idee. Per noi è un principio fondamentale: ciascuno ha il diritto a dire come la pensa, ma questo diritto ha un limite: non può negare la libertà altrui o annullare la vita degli altri. Nell'ultimo anno scolastico abbiamo incontrato migliaia di studenti e andremo avanti. A chi manifesta contro le iniziative educative anti-omofobia nelle scuole dico 'incontriamoci', le diversità sono una risorsa e mai un problema", ha concluso il portavoce del Gay Center. di Valentina Princic