L'ordinanza

Berlusconi ai servizi sociali, i giudici: "Scemata pericolosità sociale, ma non parli male della magistratura"

Giulio Bucchi

Sono servizi sociali ma assomigliano a un giudizio politico. I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno affidato Silvio Berlusconi ai servizi sociali, imponendogli almeno 4 ore alla settimana alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, nel Milanese, ad assistere malati e disabili. In alcuni passaggi dell'ordinanza non mancano "avvertimenti" al Cavaliere, chiamato a mantenere un buon comportamento durante i 9 mesi delle misure alternative. In modo particolare si riferiscono alle "recenti esternazioni pubbliche fatte dal condannato nei confronti della Magistratura che sono offensive e manifestano spregio di questo ordine, ivi compreso di questo collegio". Se le ribadirà, il pg ha già avvertito che richiederà una pena più severa rispetto ai servizi sociali, cioè gli arresti domiciliari. "Tali comportamenti - è il monito dei giudici - ben potrebbero inficiare quegli indici di resipiscienza cui si è accennato, specialmente laddove reiterati in epoca successiva alla concessione dell’affidamento". I giudici insistono sull'importanza dei "concreti comportamenti tenuti durante l'esecuzione della pena che dovranno comunque mantenersi nell'ambito delle regole della civile convivenza, del decoro e del rispetto delle istituzioni; e ciò sarà richiesto a maggior ragione stando alla condizione sociale ed economica del condannato e al contesto culturalmente privilegiato" in cui vive. Resta, in ogni caso, il giudizio duro sul leader di Forza Italia: ha pagato le spese processuali e il risarcimento danni dopo la condanna per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset ed è stato lui a proporsi per l'assistenza a malati e disabili, e questi fatti "evidenziano la scemata pericolosità sociale di Berlusconi e appaiono indici di volontà di recupero di valori morali perseguiti dall'ordinamento".