Ingiustizia americana
Chico Forti libero: Fiorello e Jovanotti con Libero
di Alessandra Mori Red Ronnie da mesi nel suo programma sostiene l’innocenza di Chico Forti, l’imprenditore condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti e chiuso in carcere, senza prove, dal giugno del 2000. Ne è nato un movimento che corre sulla rete e ogni giorno riceve l’appoggio di nuove persone, sia comuni sia famose. Come Fiorello, che a maggio lanciò il suo primo appello mettendoci la faccia. «Perché tu che tutte le mattine leggi i giornali nella tua edicola non fingi di leggere una notizia che nessuno dà? E il mattino dopo Fiorello ha iniziato a intervenire. Poi si è aggregato il Tg5, si è fatto sentire il ministro Terzi, mi ha chiamato Jovanotti, se ne è occupato anche il Tg2 e Vincenzo Mollica nel suo spazio del sabato», ci racconta Red Ronnie, che a febbraio ha cominciato a interessarsi del caso sulla sua Roxy Bar Tv, contattato dalle «leonesse per Chico Forti», in costante mobilitazione affinché l’imprenditore italiano venga liberato. Proprio lo scorso 26 dicembre, giorno in cui i giornali non escono, Fiorello ha dedicato la sua Edicola a Chico. «Consentitemi oggi di dedicare questa “non edicola” a Chico Forti. Lui ieri ha fatto un audio messaggio che noi abbiamo postato, Red Ronnie ha postato, tutti hanno postato. Ringrazia tutti quelli che credono nella sua innocenza. Per quanto mi riguarda, a livello personale, io credo nella sua innocenza. Quindi noi spingiamo affinché venga riaperto questo caso, affinché le autorità italiane si facciano sentire in maniera molto forte così come hanno fatto per i marò e altre persone che all’estero sono state rapite. Chiediamo agli organi di stampa di occuparsene sempre, non solo così una tantum, ma sistematicamente di ricordarsi di questo ragazzo che da 13 anni sta in galera in America, imputato di omicidio... Si chiede di rifare il processo perché ci sono elementi che fanno pensare in maniera molto forte a una sua innocenza». Lo showman è tornato dunque sul caso, del quale peraltro aveva già parlato in precedenza. E lo ha fatto ancora, stavolta in modo silenzioso, lo scorso 2 gennaio, mostrando la pagina di Libero dedicata a Chico, col titolo: «Condannato senza prove, in cella negli Usa da dodici anni». Anche Jovanotti ha lanciato il suo appello per Forti e quando ha fatto tappa a Miami, durante il suo tour in America, il Tg5 ha trasmesso un video del cantante a colloquio con l’amico di Chico, Roberto Fodde. «Ho parlato spesso con Red e altre persone che conoscono la vicenda. Sono qui a metterci la faccia in questo cammino di giustizia. Riparto subito domattina, non abbiamo tempo per andare a trovare Chico Forti in carcere, cosa che potrebbe essere possibile magari nel futuro e speriamo non lo sia in quanto invece ci andiamo a bere qualcosa al bar. In effetti ci sono dei grandi buchi, buchi che in un sistema giuridico garantista non permetterebbero una sentenza così forte e così netta, come è possibile questa cosa, che un Paese così importante, potente, grande, possa incappare in un errore giudiziario così madornale?», si chiede Jovanotti nel video. Un errore di cui sono convinti in molti qui in Italia. A partire dalla criminologa Roberta Bruzzone, che ha sposato il caso e sul suo sito promuove anche una raccolta fondi per quella che potrebbe essere l’ultima azione legale di Chico per cercare di ottenere la revisione del processo. Un’azione che richiede soldi, troppi. «La Bruzzone ha lavorato per dimostrare l’innocenza di Forti», ci racconta ancora Red Ronnie, che si chiede anche «perché i quotidiani, eccetto voi di Libero, e L’Adige, che è legato alla famiglia, continuano a ignorare Chico Forti?». Una domanda che si pongono in tanti. In attesa di risposta.