Magistrati in politica
Tra Monti e Bersanisfida a colpi di pm
La candidatura di Pietro Grasso rappresenta molte cose: 1) un buon colpo per il Pd; 2) un calcio negli stinchi per Ingroia; 3) una sconfitta per i centristi: che pure, ieri, hanno candidato un altro magistrato, Stefano Dambruoso; 4) una propaganda invero modesta per Berlusconi; 5) una sciagura per l'immagine della magistratura, sempre più ricondotta ad anticamera della politica. Cominciamo da lui. Brava persona, 43 anni di carriera, già magistrato a 24 anni (cosiddetto giudice ragazzino) e presto ritrovatosi a rischiare la pelle nel giudicare il maxiprocesso a Cosa Nostra: 400 boss in un dibattimento istruito dal pool di Falcone e Borsellino. Leggi l'articolo integrale di Filippo Facci su Libero in edicola oggi 28 dicembre