Sanità
Ci sono i soldi per il San RaffaeleSalvi tre ospedali e 5 mila posti
Alla fine l'annuncio tanto atteso è arrivato. Il Commissario Bondi ha sbloccato i fondi per la San Raffaele Spa. Il commissario straordinario per la sanità del Lazio Enrico Bondi in una nota comunica che, “grazie agli accertamenti fin qui svolti con la collaborazione di tutte le istituzioni interessate, rende erogabili alla banca cessionaria, a fronte delle fatture emesse dal gruppo San Raffaele, la cifra di 20 milioni di euro entro il 31.12.2012; 9 milioni di euro entro il 15.1.2013 e entro il 31.12.2013 i pagamenti correnti per circa 5 milioni di euro che si aggiungono ai circa 59 milioni già erogati nel corso del 2012”. Alta tensione - L'annuncio arriva dopo una giornata di tensione. Il presidente dei San Raffaele Spa, Carlo Trivelli, temendo che saltasse la trattativa con il Commissario aveva comunicato nel pomeriggio che "la Società, come era stato concordato la scorsa settimana, è rimasta fino ad ora in attesa dell'ufficializzazione dell'incontro di oggi pomeriggio (venerdì 21 dicembre, ndr) con il Commissario Bondi, in Prefettura a Roma. Ma il commissario Bondi non ha ancora ritenuto di comunicare nulla". "Catastrofe sociale" - Il comunicato diffuso dalla San Raffaele sottolineava la grave situazione. "Così permanendo le cose, pur sconcertati di fronte all'irresponsabilità di tale atteggiamento, dobbiamo prenderne atto e, di conseguenza, confermare la cessazione delle attività nelle nostre 13 strutture del Lazio alle quali, dal 31 dicembre, verranno meno finanche le forniture dei medicinali, come più volte in questi giorni denunciato". Dopo l'annuncio del 13 dicembre sulla prossima chiusura e i successivi spiragli di ottimismo per evitare la fine del San Raffaele, la società, di fronte ai ritardi delle istituzioni, sarebbe stata costretta ad alzare bandiera bianca. "Il commissario Bondi - conclude la nota - dovrà assumersi la responsabilità di fronte a lavoratori e pazienti, di questa catastrofe sociale". 2mila malati da ricollocare - Come detto, lo scorso 13 dicembre l'annuncio di Trivelli: "Siamo costretti a chiudere tutte e 13 le strutture". Nel dettaglio, si tratta dei presidi di Irccs San Raffaele Pisana, San Raffaele Portuense, San Raffaele Flaminia, Sna Raffaele Trevignano, San Raffaele Sabaudia, San Raffaele Termini, Metamedica, MR3000, San Raffaele Tuscolana. In cifre, si tratterebbe di ricollocare 2mila pazienti insieme a 2.074 dipendenti. Il vertice della scorsa settimana - Una settimana fa, l'incontro presso il prefetto di Roma con il commissario delegato alla spending review, Enrico Bondi, aveva avuto esito negativo. Una nota del San Raffaele spiegava che il commissario "è apparso poco e male informato rispetto a tutte le questioni sulle quali aveva garantito che avrebbe assunto tutte le necessari informazioni per risolvere la gravissima situazione finanziaria" del gruppo. Poi, a sorpresa, i vertici del San Raffaele, erano stati riconvocati in prefettura a Roma per un nuovo incontro al termine del quale il presidente Trivelli aveva comunicato l'intenzione della società di dar credito all'impegno di Bondi di arrivare a una soluzione "al massimo entro una settiamana". La settimana, per, è trascorsa e nessuno si è fatto sentire. Mancati pagamenti - E' in questo contesto che, inesorabilmente, si procede verso la chiusura di tredici strutture sanitarie: una tragedia sia sul lato occupazionale, sia su quello dei malati in cura nelle strutture, che dovrebbero essere ricollocati. Al San Raffaele, per i tagli imposti dalla spending review e a causa dei mancati pagamenti della regione Lazio, mancano i fondi per pagare gli stipendi. La solidarietà agli olter 2mila lavoratori del San Raffaele era stata espressa anche dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che si auspicava che "il prossimo incontro sia utile per individuare la soluzione necessaria". Un auspicio disatteso.