Terremoto al Prirellone
"Pagò la 'ndrangheta per avere 4mila voti"Arrestato un assessore di Formigoni
Un altro colpo alla Regione Lombardia. Il Pirellone, con il suo presidente Roberto Formigoni indagato per corruzione, oggi è di nuovo al centro di una bufera giudiziaria. L’assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver comprato 4.000 voti, decisivi per la sua elezione nelle regionali del 2010, pagando 200 mila euro a due esponenti della 'ndrangheta. Uno è Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni, già condannato negli anni scorsi per traffico di droga, che appartiene alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti; l’altro, referente del clan Mancuso, è l'imprenditore Eugenio Costantino. L'esponente del Pdl, eletto alle ultime regionali con oltre 11mila voti li avrebbe pagati in contanti 50 euro l'uno. Tra le accuse ci sarebbe anche quella di essersi speso per il rinnovo del contratto di parrucchiera alla sorella di Costantino e per l'assegnazione di una casa Aler alla sorella di quest'ultimo e di essersi speso anche per favorire la mafia calabrese in alcuni appalti. Grazie a una microspia, gli agenti del nucleo investigativo milanese sono riusiti a piazzare dentro una Bmw si è riscostruito il tutto: sono state persino registrate delle telefonate tra i malavitosi e l'assessore che ha sborsato al clan qualcosa come 200mila euro in più tranche: una 80 mila è stata versata il 31 gennaio 2011, un'altra di 30 mila euro pagata il 15 marzo 2011. Boccassini: "Democrazia inquinata" - Durissime le parole del procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini: "La 'ndrangheta inquina la vita democratica e la politica in Lombardia". Per il magistrato "la massima espressione democratica del nostro Paese è il voto" e per questo il voto di scambio, di cui è accusato l’assessore arrestato "è devastante per il principio stesso della democrazia". Non solo. L’indagine condotta, ha aggiunto la Boccassini, dimostra che se "un pubblico ufficiale si fa coinvolgere in associazioni mafiose diventa patrimonio del capitale sociale dell’associazione stessa". Zambetti, stando agli inquirenti, non solo avrebbe pagato in più tranche 200.000 euro per aggiudicarsi 4.500 voti circa nel corso delle ultime elezioni regionali, ma si sarebbe reso disponibile a più favori, come l’assunzione della figlia di uno dei referenti della 'ndrangheta in Lombardia, Eugenio Costantino, all’Aler. Altro arresto - Oltre a Zambetti è stato arrestato anche il fratello del sondaggista Luigi Crespi, Ambrogio che secondo l'accusa rastrellava i voti nei quartieri periferici di Milano, grazie ai suoi numerosi contatti con la malavita organizzata. Ai domiciliari è invece finito Marco Scalambra, un chirurgo dell'Humanitas impegnato in politica come faccendiere del centrodestra. Oltre a loro ci sarebbero un'altra ventina di persone destinate al carcere: persone apparentemente lontane dal crimine ma in realtà disposte a ubbidire, manovrare, avere vantaggi grazie a gangster molto pericolosi, in questo caso legati a due gruppi, i Mancuso della provincia di Vibo Valenzia e i Morabito-Palamara Bruzzaniti di Africo Nuovo, con i loro affiliati in Lombardia. Il commento di Formigoni - "L'accusa è estremamente grave, riguarda l’assessore Zambetti che è già stato sollevato dal suo incarico". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così l'arresto del suo assessore regionale alla Casa. Ma ci tiene a precisare ai cronisti che gli chiedevano conto delle sue eventuali dimissioni che lui non è minimamente intenzionato a lasciare la presidenza del Pirellone.