Propaganda anti-italiani
A Bolzano e dintorni le formazioni politiche che spingono per l'autodeterminazione del Tirolo guadagnano consensi a vista d'occhio e anche nelle valli i voti fioccano per chi promette alla cittadinanza di cancellare la denominazione Alto Adige da documenti, timbri e cartelli comunali. «Il nostro partito-anima ha perso la bussola», dichiara al Corriere della Sera uno sconsolato Leopold Steurer, storico, parlando dell'Svp. In città sui muri non si fatica a individuare la scritta "Via dall'Italia" vergata in tedesco dai giovani di estrema destra, bacino sempre crescente del sentimento irredentista che tra le montagne contribuisce a riabilitare le figure dei terroristi che negli anni Sessanta fecero esplodere bombe contro gli italiani, oggi considerati dai più «combattenti per la libertà», attivisti e non terroristi. Nelle ultime settimane le cose hanno subìto un'accelerata: il PdL ha chiesto a gran voce il commissariamento del Comune di Bolzano «perché non difendel’antifascismo». Gli Schützen hanno marciato per l’abolizione del monumentodell’Alpino di Merano, considerato «fascista», anche se da decenni l'opera è ridotta a un rottame causa bombe anti-italiane. Il giorno dellamanifestazione a presidiarne i resti c'erano 600 poliziotti,esibizione muscolare che la comunità tedesca non ha affatto gradito. I fiorialla base della statua sono stati poi trafugati da due insegnantitedeschi, denunciati per furto aggravato dai Carabinieri, accusavalutata come un’altra provocazione. «La politica debole producefrutti malati» dice il presidente del Consiglio provinciale RiccardoDello Sbarba all'inviato del quotidiano di via Solferino. «Tre giorni fa - accusa - l’Svp ha modificato il propriostatuto per non permettere più la candidatura di persone di linguaitaliana. Per paura del declino rompe la convivenza democratica erischia di cancellare tutto quel che è stato costruito con fatica».