Sprechi a nostro carico
Vigili d'oro a Cosenza. In Liguriale multe "costano" 618 euro
Solo nel 2010 la spesa degli enti locali ha sfondato i 77 miliardi di euro, ossia il 5% del Pil. Nel 2009 i Comuni hanno sborsato 2,5 miliardi per la Polizia locale, pari al 7,87% della spesa corrente, mentre le Province hanno speso 698 milioni sui centri per la formazione e l’impiego, pari all’11,49% della spesa. Tra il 2013 e il 2017 tutti dovranno aderire ai nuovi costi standard. Per chi sforerà il budget standard individuato a livello centrale è automatica l’imposizione di un piano di rientro in tre anni. Così, dovrà fare attenzione Cosenza capoluogo più spendaccione con i Vigili urbani, e anche Grezzago (Milano) dove l’esborso è pari a 30 volte il costo standard individuato. Mettendo il naso nei bilanci degli enti locali, è anche emerso che i Comuni della Liguria sono in testa alla classifica delle multe, delle sanzioni, dei sequestri e della rimozione dei veicoli, nonché delle attività investigative svolte dalla Polizia locale. Se a livello nazionale il valore medio della multa è pari a 274 euro ogni mille abitanti, in Liguria si schizza a 618,7 euro. Al di là delle cifre, se almeno i quattrini incassati con le multe fossero investiti in sicurezza stradale, l’automobilista potrebbe anche accettare questi salassi. Invece i conti non tornano. Ovviamente il parametro va preso con le pinze. I Comuni del Ticino, in Svizzera, pagano mediamente sette volte tanto per la sicurezza rispetto ai cugini italiani. Possono farlo perché il federalismo lì è applicato alla lettera. In Italia l’applicazione rigida del costo standard senza la discrezionalità delle allocazioni rischia di creare distorsioni come quelle di Brescia. Come polizia locale, il personale della Municipale della città lombarda è in linea con i parametri della regione Lombardia che prevede un agente ogni 1.000 abitanti; il livello di retribuzione è stabilito per legge; gli ufficiali sono in proporzione congrua rispetto al totale degli agenti. Eppure sfora il costo standard di diversi punti. «La spesa corrente per questo capitolo – ha dichiarato ai quotidiani locali l’assessore Fabio Rolfi - è l’8,50%, poco sopra la media nazionale, ferma al 7.87%». Come dire: sprechi non ce ne sono. «Non siamo Catania, dove tutti gli agenti sono ufficiali». Piuttosto «c’è una scelta politica ben precisa di investire in sicurezza. Per esempio abbiamo un nucleo di polizia giudiziaria, che non ho voluto io, ma che c’era già. Non tutte le polizia locali ce l’hanno. Io credo sia un servizio, non uno spreco. Anche perché, ripeto, l’abbiamo sempre pagato con le nostre risorse». Su 220 milioni di spesa solo 18 arrivano da Roma. di Claudio Antonelli