Pene ridotte
Volevano bruciare Liberoma per toghe non sono terroristi
E' finito con il coro stile anni '70 "l'unica giustizia è quella proletaria" scandito dagli imputati, il processo d'appello-bis alle nuove Brigate rosse. La corte di Milano ha riconosciuto l'associazione sovversiva (il gruppo aveva in progetto, tra l'altro, un attentato incendiario alla sede della redazione milanese di Libero), ma non la finalità terroristica, nell'infliggere agli imputati undici condanne, con pene però ridotte. La pena più alta l'ha avuta Claudio Latino: 11 anni e mezzo. Alfredo Davanzo, che in mattinata aveva nuovamente minacciato il giuslavorista Piero Ichino che nel processo era parte civile e al quale i condannati dovranno risarcire 100mila euro, è invece stato condannato a 9 anni. La "pasionaria" Amarilli Caprio a 2 anni.