Ladispoli, spara all'avvocato

Silvia Tironi

"Mi ha fatto perdere la causa, per questo li ho uccisi. Santo Barbino, 67 anni originario di Reggio Calabria, che si è costituito poco dopo le 22 nel commissariato Primavalle a Roma, auto-accusandosi dell'omicidio di due avvocati (Francesco Terracciano e Paolo Salineri, rispettivamente di 70 e 39 anni) avvenuto nel pomeriggio a Ladispoli ha confessato. Nell'agguato nello studio legale è rimasto ferito gravemente il figlio di una delle vittime, Marco, 33 anni, che ha identificato l'omicida. Barbino è un piccolo imprenditore edile. Il nome dell'imprenditore era scrittosull'agenda di Francesco Terracciano tra gli appuntamenti delpomeriggio. All'origine dell'omicidio, secondo quanto raccontato nella notte, durante il lungo interrogatorio, ci sarebbe l'esasperazionedell'imprenditore, condannato a risarcire un dipendente che, difeso daFrancesco Terracciano, aveva vinto una causa di lavoro. A quanto si èappreso, l'imprenditore voleva uccidere soltanto l'anziano legale. L'avvocato Salineri ed il figlio di Terracciano si sarebbero trovati percaso nello studio ed avrebbero tentato inutilmente di disarmarlo.L'assassino si è allontanato a piedi nel centro di Ladispoli.