Genova, gambizzato dirigente Ansaldo Nucleare
Gambizzato a Genova l’amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi. L’uomo, 59 anni, è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla tibia destra, in un agguato avvenuto in via Montello, quartiere Marassi, vicino la sua abitazione. Adinolfi è stato soccorso e trasferito al reparto di traumatologia dell’ospedale San Martino, dove è stato operato. Il proiettile sarebbe uscito trapassando la gamba da parte a parte, e non avrebbe leso vasi sanguigni importanti, rendendo le condizioni del ferito non gravi. Il dirigente si trova ora in camera iperbarica per precauzione. Il racconto - "Sono uscito di casa, li ho visti fermi sullo scooter", sono le prime dichiarazioni rilasciate da Adinolfi agli inquirenti e ha poi aggiunto: "Hanno attirato la mia attenzione, ma non più di tanto. Mi hanno seguito e mi hanno sparato. Avevano il casco". Il dirigente ha affermato di non aver visto il volto dei criminali. Colui che ha sparato a Roberto Adinolfi lo ha seguito a piedi per alcuni metri mentre andava a prendere la sua Peugeot monovolume, gli ha esploso alle spalle un colpo a bruciapelo all'altezza del polpaccio, poi ha raggiunto il complice che lo attendeva su una moto ed è fuggito. Quella stessa moto sarebbe stata individuata in via Sauli, una zona centrale di Genova. Le forze dell'ordine hanno chiuso la zona al traffico per fare tutti gli accertamenti del caso Le indagini - Le indagini sono state affidate dal procuratore di Genova Michele Di Lecce all’aggiunto Nicola Piacente e al sostituto Silvio Franz, del gruppo che si occupa di terrorismo. La pista privilegiata dagli investigatori è quella eversiva, anche se precisano: "E' soltanto un’ipotesi ricavata dalle modalità dell’attentato. Se di terrorismo si tratta, arriverà una rivendicazione ufficiale". Di certo la tecnica dell'agguato è simile a quella usata dalle Brigate rosse. Secondo fonti di sicurezza questo attentato è un gesto "altamente simbolico". "Uno dei primi attentati delle Br fu proprio all'Ansaldo negli anni '70, è come se oggi avessero voluto dire ricominciamo come 40 anni fa". Il piano, in ogni caso, sembra essere stato organizzato nei dettagli, perchè gli attentatori sapevano l’ora di uscita da casa e che il dirigente non utilizzava un box o un garage. Le reazioni - Il dirigente Ansaldo stesso avrebbe chiarito agli inquirenti che la pista da seguire è di natura politico-professionale. Il ministro Elsa Fornero ha affermato: "Queste sono cose che non si commentano". Solidarietà bipartisan a Adinolfi dai partiti: il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di "segnale preoccupante di un salto di qualità delle tensioni e della violenza", mentre il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, auspica che "sia fatta quanto prima piena luce sui colpevoli"