Appunto
Facci: il ceto unico
A chi ammiccano i forconi? Al ceto medio. I forconi nascono come camionisti e pastori siciliani, proseguono come commercianti e studenti, lambiscono gli ultras e i postfascisti: ma chi sono i forconi? Sono il ceto medio. Del resto chi si è impoverito in Italia? Il ceto medio. Chi affolla le mense della Caritas e delle comunità, su chi si concentrano le inchieste dei programmi di prima e seconda serata? Sul ceto medio. E di chi hanno scritto il Censis, l'Istat, l'Eurispes, il Corriere con le sue inchieste? Del ceto medio. A proposito, che lettori perde e cerca il Corriere? Del ceto medio. E quali Repubblica? Del ceto medio. E, politicamente, a chi ammiccano anche Berlusconi e Alfano? Al ceto medio. E i centristi? Manco a dirlo. E però, come si legge sempre: a chi ammicca anche Beppe Grillo? Al ceto medio. E il Pd? Al ceto medio. E qual è il punto forte di Renzi? Il ceto medio. A chi piace Letta, oltretutto? Al ceto medio. In definitiva chi decide le elezioni? Il ceto medio. Chi paga le tasse in Italia? Il ceto medio. Chi evade le tasse in Italia? Il ceto medio. Chi è perseguitato da Equitalia? Il ceto medio. Ma, secondo il Censis, quanti italiani rappresenta il ceto medio? L'80 per cento. Ripetiamo: l'80 per cento. Ne consegue che «ceto medio» non significa più nulla, e che la stratificazione sociale va completamente ridisegnata. Sarebbe ora, semplicemente, di cominciare a farlo. di Filippo Facci