Caso Rai
Freccero si dà alle comiche
Abbiamo persino preso le sue difese, spiegando che non c’era motivo di sospenderlo dalla Rai per dieci giorni. Abbiamo abbozzato di fonte ai suoi ulteriori insulti, proferiti in diretta durante una puntata della Zanzara su Radio24. Ora però non abbiamo nessuna intenzione di sorvolare, visto che Carlo Freccero si sta prodigando in tutti i modi per tapparci la bocca. Nei giorni scorsi è giunta in redazione la copia di un esposto che il direttore di Rai4 ha (son parole sue) «dovuto presentare all’Ordine dei giornalisti della Lombardia affinché lo stesso valuti eventuali iniziative disciplinari». Il medesimo esposto è stato girato anche al Garante della privacy Francesco Pizzetti. In poche parole, Freccero chiede che l’Ordine dei giornalisti ci punisca. Il motivo è noto: il sottoscritto ha registrato una telefonata in cui si è sentito dare dello stronzo, del fascista, del servo dei pedofili e via dicendo. Poi l’ha pubblicata. E, secondo Freccero, «norme comuni di deontologia (ma, si potrebbe dire, di buon senso) impongono che quando il giornalista abbia una conversazione con qualcuno lo informi (...) dell’intenzione di utilizzare il contenuto della conversazione stessa pubblicamente». Sull’argomento sarebbe interessante conoscere l’opinione di Michele Santoro, delle Iene, degli inviati del Fatto quotidiano, dei giornalisti di Report e Piazza pulita e di tutti coloro che hanno registrato e diffuso ben più di una telefonata, ritenendo che fosse di pubblico interesse. Senza dimenticare il motivo per cui abbiamo registrato: Freccero ha chiamato in redazione inviperito, da subito insultando e minacciando, per via di un articolo firmato dal sottoscritto sulla serie tv spagnola Fisica o chimica. Dunque non gli abbiamo teso nessun agguato. Nonostante ciò, egli insinua che Libero sarebbe colpevole di una violazione del codice deontologico e meritevole di punizione. È singolare che il direttore di Rai4, dopo essersi atteggiato a martire della libertà di pensiero, dopo aver addirittura ventilato l’esistenza di un complotto ai suoi danni ordito da Mediaset (con la complicità di Maurizio Belpietro) per eliminare un pericoloso concorrente, adesso voglia farci stare zitti. L’uomo che ci accusava di essere dei censori, ora intende censurarci. Nella famigerata telefonata, ci imputava persino la colpa di aver fatto sloggiare Daniele Luttazzi dalla televisione. Già, Luttazzi è un eroe della satira ingiustamente colpito dal potere. Bene, viva la satira libera. Però, guarda che coincidenza, Freccero segnala all’Ordine anche gli articoli su di lui comparsi su LiberoVeleno, che è un settimanale satirico. Forse, tuttavia, dovevamo aspettarci un atteggiamento del genere, visto che il direttore di Rai4 aveva promesso che ci avrebbe mandato «i forconi sotto la redazione», ha minacciato Belpietro giurando che avrebbe «fatto il cuuulo» a lui e Libero, salvo poi concludere: «Il sangue scorrerà». Fra l’altro, Freccero ha proferito un’altra scarica di insulti (definendo il sottoscritto e Belpietro «stupidi», ed era la cosa più gentile) parlando a Giuseppe Cruciani in un programma radio. Dopo tutto questo, Freccero chiede che l’Ordine ci sanzioni. Noi pensavamo di poter criticare una serie tv senza essere minacciati e insultati. Pensavamo che il caso si potesse risolvere con un dibattito e un confronto, anche aspro, di idee. Il direttore di Rai4 preferisce agire in modo diverso. Faremo così anche noi, lasciando che a parlare non siano gli articoli, ma gli avvocati. di Francesco Borgonovo