Risarcito

Vauro antisemita? Lui querela e il giudice lo risarcisce perché "socialmente impegnato"

Pruneddu Pietro

Vauro può fare satira, può disegnare Fiamma Nirenstein con il naso adunco e la stella di David cucita sul petto, come una prigioniera di un lager. Ma guai a fargli notare che la vignetta in questione è come minimo offensiva. In un articolo su Il Riformista, il giornalista Peppino Caldarola fece delle critiche al disegnatore. Scrisse: "Vauro non accetta di censurare la vignetta, che ha fatto tanto ridere Gino Strada, in cui chiama Fiamma Nirenstein "sporca ebrea". A questo punto Vauro, sentendosi offeso, querelò e chiese i danni. Il giudice Emanuela Attura, del Tribunale di Roma, ha dato ragione a Vauro. E ha condannato Caldarola e Antonio Polito, all'epoca direttore del Riformista. Danni per 25mila euro - Oltre a una multa complessiva di 1.400 euro, i due giornalisti dovranno pagare i danni al disegnatore: 25mila euro di risarcimento per aver lasciato intendere che la vignetta poteva essere antisemita. Tra le motivazioni della sentenza, pubblicate oggi, si può leggere che "bisogna tenere conto dell'impegno sociale che il Senesi ha pubblicamente mostrato negli anni, anche con il sostegno ad Emergency". Insomma siccome è impegnato nel sociale Vauro non può essere apostrofato. E quel diritto di satira da lui spesso invocato vale sempre, mentre l'eventuale diritto di cronaca dei giornalisti non ha la stessa dignità di esistere.