Il dramma dell'immigrazione
Lampedusa, si rovescia un altro barcone: "Decine di morti"
Un barcone con oltre 200 persone a bordo si è rovesciato a largo di Lampedusa a circa 70 miglia dalla costa. Nel naufragio si registrano almeno cinquanta morti, tra loro tante donne e una decina di bambini. Subito dopo l'incidente a sud-est dell'isola, in soccorso sono arrivate due unità della Marina Militare italiana, la fregata Espero e la nave Lybra, contattate dalle autorità maltesi che per prime hanno saputo della tragedia. L'imbarcazione in difficoltà, infatti, è stata individuata da un elicottero maltese che era in perlustrazione nel canale di Sicilia per normali controlli del mare. Il velivolo ha visto chiaramente il barcone affondare in pochi minuti. Chiamati subito i soccorsi, sul posto sono arrivate le due pattuglie della Marina italiana: fonti militar hanno subito parlato di diversi morti. "Drammatica emergenza" - Tra i primi commenti alla nuova strage quello di Enrico Letta: "E' la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza". Questo il commento attribuito da fonti di Palazzo Chigi al premier sul nuovo naufragio. Letta, spiegano le stesse fonti, resta determinato a porre con forza il tema dell'immigrazione sul tavolo del prossimo vertice Ue. Per Renato Schifani, "il nuovo drammatico naufragio nel Mediterraneo impone un immediato intervento dell'Europa e della comunità internazionale per fermare quello che ormai ha assunto le dimensioni di un vero e propriomassacro di vite umane. Bisogna fermare alla partenza i trafficanti di morte ed attuare immediati accordi con i Paesi del Nord Africa", ha concluso Schifani, presidente dei senatori del Pdl. Soccorsi - Sul posto del nuovo naufragio sono arrivate dopo pochi minuti le due imbarcazioni della Marina italiana, insieme ad un mezzo della Capitaneria di porto e una motovedetta maltese. Da Lampedusa, intanto, sono subito partite due motovette della Guardia Costiera e due della Guardia di Finanza. In soccorso anche un elicottero della Guardia di finanza con il compito di perlustrare lo specchio di mare e di lanciare via aerea salvagenti e zattere gonfiabili. Intanto, purtroppo, è toccato alla Marina Militare cercare di recuperare le vittime dell'ennesimo naufragio al largo di Lampedusa dopo che alcuni elicotteri militari avevano avvistato dei cadaveri in mare. La dinamica - L'imbarcazione era a circa 65 miglia da Lampedusa e, quindi, viaggiava in acque maltesi, al confine con la territorialità libica. A confermare la dinamica dell'incidente è stata una nota della Marina Militare di Malta: un aereo che sorvolava lo specchio di mare ha visto intorno alle 17 un barcone in difficoltà. Alla vista del velivolo i migranti sul barcone hanno incominciato a muoversi cercando di attirare l'attenzione dei piloti. Le ripetute oscillazioni hanno fatto capovolgere il natante e in acqua sono finiti tutti coloro che erano a bordo. Con i migranti in mare, i militari alla guida dell'elicottero hanno solo potuto comunicare tempestivamete quello che avevano appena visto con i loro occhi. Il primo equipaggio ad arrivare sul posto è stato quello maltese del P61 alle 17.51. Solo dopo è stata avvisata la Guardia Costeria che ha inviato lì i rinforzi italiani. Da allora in poi le operazioni si sono svolte in collaborazione tra militari italiani e maltesi. Primi in salvo - I soccorsi sono andati avanti minuto per minuto. "Finora nave Libra ha recuperato 56 persone, sono una decina di cadaveri avvistati, tra loro ci sono donne e bambini''. Ha detto il Capitano di fregata Luca Pirozzi, comandante della nave Espero che ha operato sul luogo del naufragio di migranti. I militari andranno avanti nelle prossime ore per cercare di salvare tutti i superstiti del naufragio avvenuto a sud-est dell'isola siciliana. Fianco a fianco lavorano autirità italiane e maltesi: ai 56 tratti in salvo dalla Marina, infatti, bisogna aggiungere i circa 150 naufraghi salvati dai militari di Malta. Altri migranti, poi, sono stati tratti in salvo da un peschereccio italiano. Secondo fonti di stampa i superstiti del naufragio sarebbero 190. In serata un elicottero è partito dall'aeroporto di Catania per evacuare alcuni superstiti tratti in salvo sulla nave italiana Lybra, sulla quale ci sono 39 uomini, 9 bambini ed 8 donne.