La guerra in Siria

Papa Francesco a colloquio con il presidente siriano Bashar al Assad

Eleonora Tesconi

E' iniziato il G20 a San Pietroburgo e Papa Francesco, come confermato dal direttore della stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha deciso di inviare un messaggio ai leader del vertice. "Purtroppo - ha scritto il Pontefice nel messaggio indirizzato a Vladimir Putin - duole constatare che troppi interessi di parte hanno prevalso da quando è iniziato il conflitto siriano, impedendo di trovare una soluzione che evitasse l'inutile massacro a cui stiamo assistendo". Poi Bergoglio prega i leader del G20 che "non rimangano inerti di fronte ai drammi che vive già da troppo tempo la cara popolazione siriana e che rischiano di portare nuove sofferenze a una regione tanto provata e bisognosa di pace. A tutti loro, e a ciascuno di loro, rivolgo un sentito appello perchè aiutino a trovare vie per superare le diverse contrapposizioni e abbandonino ogni vana pretesa di una soluzione militare". Perché "è un dovere morale di tutti i governi del mondo favorire ogni iniziativa volta a promuovere l'assistenza umanitaria a coloro che soffrono a causa del conflitto dentro e fuori dal paese". Padre Lombardi ha invece smentito la presunta telefonata di papa Francesco a Bashar Al Assad. La notizia era stata diffusa dall'edizione online de El Clarin. Secondo il quotidiano argentino, il Pontefice, nelle ultime ore, aveva parlato al telefono con il presidente e preso contatti con il presidente siriano per chiedergli di ridurre il più possibile la repressione contro i ribelli e di assumere un atteggiamento più conciliante in vista di una soluzione del conflitto. Sempre secondo El Clarin, Papa Bergoglio si era messo anche in contatto con alcuni collaboratori della Casa Bianca, tra cui il capo di gabinetto di Barack Obama. Alcune fonti hanno attribuito al capo di gabinetto, il cattolico Denis McDonough, un ruolo decisivo nella scelta del presidente americano di attendere il voto del Congresso Usa prima di lanciare un intervento militare in Siria. Jorge Bergoglio, proseguiva il quotidiano argentino, avrebbe chiesto ad Assad di fermare, per quanto possibile, la repressione messa in atto contro i ribelli. Sembra chiaro, commenta El Clarin, che il Pontefice intenda svolgere un ruolo più forte sulla scena internazionale del suo predecessore Benedetto XVI. Ne sono segnali eloquenti le sue insistenti esortazioni a raggiungere una soluzione negoziale del conflitto in Siria e l'aver voluto una giornata di digiuno e preghiera per la pace. "L'offensiva dlplomatica" di Papa Francesco, si legge ancora, includerebbe anche sforzi dei suoi collaboratori per persuadere il presidente americano, Barack Obama, a non attaccare la Siria. Tanto che, asserisce il giornale, il capo dello staff della Casa Bianca, il cattolico Denis McDonough, avrebbe, secondo alcuni, influito sulla decisione del presidente di rinviare l'attacco per aspettare il via libera del Congresso.