Dopo l'attacco a Bengasi
Sono terroristi travestiti da ribelliE l'Occidente li ha sottovalutati
"A due passi dall’Italia, c’è la nuova base operativa di Al Qaeda. Da quando i veterani libici sono tornati dall’Afghanistan, hanno avuto il tempo e la libertà di reclutare, armarsi e organizzarsi. E a Washington lo sapevano da tempo, anche se hanno trascurato il pericolo. Lo rivelava già a marzo la rivista dell’Accademia militare di West Point, CTC Sentinel, in un’analisi di Aaaron Y. Zelin e Andrew Lebovich. Per convincersene, ai due autori era stato sufficiente raccogliere informazioni da “fonti aperte”, senza necessità di impegnare troppo le agenzie d’intelligence come la Cia. Lo aveva rivelato già, nel dicembre scorso, anche la Cnn: un membro libico di Al Qaeda, identificato con le iniziali AA, aveva fatto ritorno in patria e, fra il maggio e il dicembre 2011 aveva raccolto circa 200 combattenti nella Libia orientale, la Cirenaica, la regione secessionista più ostile a Muammar Gheddafi e storico serbatoio dei vertici jihadisti", spiega Andrea Morigi su Libero in edicola oggi. Il pericolo è stato ampiamente sottovalutato dall'Occidente. Quelli che destabilizzano una Libia già esplosiva sono terroristi travestiti da ribelli che vengono dal Mali. La Cia, da tempo, sa della loro presenza in Cirenaica, ma ha preferito chiudere un occhio. Per ora sono pochi, ma ben armati e organizzati. Leggi l'approfondimento di Andrea Morigi su Libero in edicola oggi, giovedì 13 settembre