Il sondaggio del tg La7
Il Pd perde consensi PdL su di un punto
La sinistra "strafavorita" ora ha paura, e il centrodestra comincia a recuperare terreno. Mentre il Pd perde preferenze, cresce il Pdl. Secondo il sondaggio realizzato dal Tg La7 diretto da Enrico Mentana, rispetto al 26 luglio scorso, il Partito democratico spaccato sulla candidatura alle primarie di Matteo Renzi scende dell'1,1 per cento fermandosi a quota 26,8 per cento. Il partito di Silvio Berlusconi, invece, guadagna la stessa percentuale persa dal Pd e sale così al 21, 4 per cento, in netta rimonta. Bene anche la Lega nord che cresce, seppur di poco, attestandosi al 5,2 per cento: il Carroccio comincia a dare segni di risveglio dopo lo scandalo che ha travolto la famiglia Bossi e "raggranella" i voti grazie all'opposizione, dura e pura, a Monti. Gli altri partiti- Nel centrosinistra i dati peggiorano non solo per il Pd - che comunque resta il primo partito in Italia - ma anche per l'Idv. Il partito di Antonio Di Pietro perde infatti lo 0,9 per cento fermandosi al 6,6 per cento. Meglio invece il partito di Nichi Vendola che guadagna lo 0,3 per cento e arriva al 6 per cento. Lieve miglioramento, seppur sempre su cifre infinitesimali, per Futuro e Libertà di Gianfranco Fini, che guadagna lo 0,2% e sale al 2 per cento. Medesima variazione, ma di segno opposto, per La Destra di Francesco Storace, che scende all'1,8 per cento. Infine la Federazione della Sinistra, che cala dello 0,2% e si attesta all'1,6 per cento. Psi e Verdi vengono dati all'1,2% e allo 0,9 per cento Movimento 5 stelle - Non brilla il Movimento a cinque stelle di Beppe Grillo, sul quale è puntata tutta l'attenzione mediatica: si va dai continui attacchi alla classe politica (e ultimamente alla sinistra in particolare), fino allo scandalo del fuorionda di Giuseppe Favia e alle accuse di mancanza di democrazia interna. Scossoni che, evidentemente, fanno male alle 5 stelle: ispetto a un mese e mezzo fa, infatti, il Movimento perde quasi due punti passando dal 16,1 per cento al 14,3. Beppe Grillo pare aver perso la sua spinta propulsiva, ma resta comunque la terza forza in Italia.