Freccero

Porno Rai, quanti insulti a Libero: ma il garante prende a sberle Carlo

Giulio Bucchi

  di Francesco Borgonovo Alla fine, abbiamo avuto ragione noi. Ieri, con un documento inviato alla nostra redazione, il Garante per la protezione dei dati personali ha spiegato che «non ritiene vi siano i presupposti per promuovere, nel caso concreto, l’adozione di provvedimenti» contro Libero nella querelle che ci ha opposto a Carlo Freccero. Il direttore di Rai4 aveva presentato un esposto contro di noi, sia all’ordine di giornalisti sia al garante della privacy, dopo la pubblicazione della telefonata che ci aveva fatto mesi fa. Ricordate? Avevamo pubblicato un articolo in cui criticavamo la serie televisiva spagnola «Fisica o chimica», sostenendo che non era adatta per il pubblico della fascia protetta. Il giorno in cui il pezzo uscì, i vertici della Rai decisero di spostare la serie a un’ora più tarda. Freccero si infuriò. Telefonò in redazione chiedendo del direttore e, poiché Belpietro non era presente, diede in escandescenze con la sua segretaria. Chiese di essere richiamato, e a comporre il suo numero fu il sottoscritto. Che finì a sua volta coperto di insulti, il più gentile dei quali era «cretino». Il direttore di Rai4, dopo aver gentilmente spiegato che il qui scrivente era un «culattone» e un «servo dei cardinali pedofili», minacciò di rivelare chissà quali scomode verità su Belpietro, il quale era colpevole di averlo interpellato in alcune occasioni per avere notizie. Facendo Belpietro il giornalista, è in effetti sorprendente che si occupi di notizie... Per concludere in bellezza la telefonata, Freccero promise che ci avrebbe mandato sotto il giornale una truppa di suoi fan muniti di forcone per metterci a ferro e fuoco. «Volete il sangue?», disse. «E il sangue scorrerà».    Leggi l'articolo integrale di Francesco Borgonovo su Libero in edicola oggi, sabato 8 settembre