Ko tecnico
Monti tassa lusso e fumo e ci rimette 5 miliardi
di Antonio Castro C’è un buchetto nelle tasche di Mario Monti. O meglio in quelle ben più voraci dell’Erario. Dei 454 miliardi (e 722 milioni) di entrate tributarie stimate dal tesoro per il 2012 rischiano di non entrare in cassa quasi 5,5 miliardi quest’anno. Il conto è presto fatto: 1,5 miliardi rischiano di sfumare per il crollo dei consumi di tabacchi e sigarette, la tassa sul lusso (barche, aerei e superbollo), ha prodotto un gettito di appena il 23% rispetto alle stime e anche i giochi hanno diminuito i trasferimenti fiscali di 404 milioni nel primo semestre. A questi numeri vanno poi aggiunti i cali - nei primi sei mesi dell’anno - del gettito Ire (-381 milioni), di quello Ires (-157 milioni) e dell’incasso Iva (-705 milioni). Altri due miliardi circa, se il dato dei primi sei mesi lo proiettiamo su tutto l’anno. Barche fantasma - Forse c’è un nesso tra il crollo di presenze nei porti e l’incasso effettivo della nuova tassa sulle imbarcazioni. Secondo l’Osservatorio nautico nazionale le presenze di barche nei porti italiani nel mese di luglio sono diminuite del 26% per i posti stanziali e addirittura del 33% per quelli in transito. Al 31 maggio - scadenza di versamento della nuova imposta - lo Stato avrebbe dovuto incassare 155 milioni. Ma secondo gli ultimi dati disponibili ne sono stati pagati appena 23,5. Aerei scomparsi - E che dire della tassa sugli aviogetti privati? Alla Ragioneria avevano messo a bilancio che con l’imposta sulle ali dei ricconi si sarebbero incassati ben 85 milioni. Sapete come è finita? Che a luglio l’imposta sui mezzi aerei privati ha fruttato la risibile cifra di 2 milioni di euro. Forse i ricconi saranno volati verso scali e Paesi meno avidi. Macchinoni “out” - Se è possibile spostare l’ancora in Croazia o Francia, evitare le ganasce fiscali per il jet intestandolo ad una holding estera, più complicato glissare sul superbollo che da quest’anno - per chi ha una vettura oltre 185 cavalli fiscali - è moltiplicato. In questo caso l’incasso per l’erario è stato di 67 milioni, peccato che a via XX Settembre aspettavano un bonifico compressivo di oltre 147 milioni. Tirando le somme lo spot della tassa sul lusso si è trasformata in un boomerang e se vero che gli automobilisti con il pallino del bolide potranno ancora versare entro dicembre una buona parte dell’imposta, è scofortante notare che appena il 23% del gettito presunto è stato effettivamente incassato. Infatti a inizio anno i tecnici della Ragioneria general dello Stato aveva stimato di poter far conto su un incasso complessivo di 387 milioni. Al momento ne sono arrivati soltanto 92,3 (il 23%). Tabacco... in fumo - Più si aumentano le tasse, più si incoraggia il contrabbando. La massima sintetizzata dal sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo assume una validità nuova alla luce dei sequestri effettuati nei primi 5 mesi di quest’anno dalla Guardia di finanza. Le Fiamme Gialle da gennaio a maggio 2012 hanno sequestrato 5 milioni di pacchetti di cui il 40% dei sequestri destinati a mercato italiano. L’anno passato sono state sequestrate oltre 240 tonnellate di sigarette di cui 38 contraffate. Allarme. Considerando che nel 2011 dalla vendita di sigarette, sigari e tabacchi trinciati, l’Erario ha incassato la bellezza di 14 miliardi (tra accise e Iva) e che il contrabbando accertato ha sottratto all’Erario un gettito (sotto)stimato in 500 milioni, risulta attendibile la stima che nel 2012 - complice un mutamento dei consumi - il gettito per il fisco possa scendere pericolosamente di oltre 1,5 miliardi. Più che un buco una voragine. Tutti a piedi - Se è vero che il continuo aumento delle accise (l’ultimo in ordine di tempo alla vigilia di Ferragosto) porterà nelle casse del fisco quasi 2 miliardi in più rispetto al 2011 (1,811 miliardi per l’esattezza), è incontestabile che l’aumento continuo delle tasse sui carburanti abbia prodotto un calo monster dei consumi. Dal 2007 al 2011 si sono persi 5 miliardi di litri. E il calo delle vendite rischia di aumentare ancora. Secondo proiezioni di Assopetroli - l’associazione di categoria delle piccole imprese - nel 2012 il calo potrebbe essere del 12%. Con una perdita in venduto pari a altri 4 miliardi di litri in un solo anno. Slot on line - Saremo anche un popolo di giovatori incalliti, però in tempi di tagli anche i giochi fanno fatica a portare quattrini nelle casse dello Stato. A fine luglio i Monopoli di Stato hanno fatto scattare una penale di 15 milioni per Sisal perché nell’ultimo bimestre le giocate sono state inferiori al budget previsto. Insomma, come sintetizza l’agenzia specializzata Agipronews, il SuperEnalotto non “tira” più. Tra Superenalotto, Sivincetutto, Win for Life ed Eurojackpot -sono stati raggiunti appena i 310 milioni di euro - mentre il livello minimo della raccolta imposto dalla convenzione fissa a 350 milioni di euro complessivi la raccolta per i due mesi. Un campanello d’allarme pericoloso considerando che al Tesoro contano su lotterie, giochi ed estrazioni per portare a casa 1.342 milioni in più quest’anno (rispetto ai 12.818 milioni incassati nel 2011). Ma non basta: se è vero che gli italiani continuano ad essere dei formidabili scommettitori (nei primi sei mesi sono stati spesi 44 miliardi e 700 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2011, con un aumento del 20%), paradossalmente, però, le entrate fiscali sono invece diminuite: sempre secondo i dati Agipro il calo sarebbe stato di 400 milioni. Entro il 2012 lo Stato rischierebbe di perdere 1 miliardo di euro. I dati si spiegano con la decisione di molti italiani di spostarsi dai giochi tradizionali, ultra-tassati, alle puntate on line dove il carico fiscale è ridotto.