Euroscettici all'attacco

I tedeschi se la prendono con Draghi:con lui la Bce è un bancomat

Lucia Esposito

Mentre torna pericolosamente d’attualità la questione greca, con il governo guidato da Antonis Samaras pronto a chiedere più tempo per attuare le misure di austerità, si aggravano le spaccature nel mondo politico tedesco, con le ale più euroscettiche che alzano la voce contro l’apertura della Bce a una ripresa degli acquisti di titoli di Stato italiani e spagnoli in funzione anti-spread e criticano duramente il sostegno del cancelliere Angela Merkel alla linea del presidente dell’Eurotower, Mario Draghi. Ma sotto il fuoco amico è finita Angela Merkel, che appena rientrata dalle vacanze in Atlo Adige ha trovato un clima a dir poco arroventato nel suo partio. nella Cdu.  Josef Schlarmann, 72 anni, leader di una delle correnti dell'Unione (Cdu-Csu), secondo il quale la cancelliera si comporta come una "zarina". Nel "sistema Merkel", ha detto Schlarmann, «non c'è più dibattito sui temi generali, perché ogni cosa nel partito della Merkel viene proposta come se fosse "senza alternative"». E' andato giù duro, senza risparmiare critiche e attacchi dicendo che nel partito soltanto chi condivide la linea della cancelliera.  Euroscettici Il parlamentare della Csu Klaus-Peter Willsch, tra i falchi più rigorosi della maggioranza che sostiene Merkel, in un’intervista a Handesblatt ha chiesto una riforma della Bce che consenta a Berlino di esercitare il diritto di veto: "Serve un ribilanciamento dei diritti di voto nei corpi decisionali della Bce in proporzione alle responsabilità che si prendono i paesi; come creditore principale, la Germania deve avere il diritto di veto su tutte le questioni". Secondo Willsch, tra le personalità più euroscettiche del partito conservatore, Draghi sta facendo deragliare Francoforte dal suo mandato, in quanto intervenire sul mercato secondario per acquistare bond equivarrebbe a un sostegno diretto ai governi, il che è proibito dallo statuto dell’Eurotower:  L'attacco Sotto Draghi la Bce si sta trasformando in un finanziatore di Stati e in una bad bank in barba alla legge costituzionale europea". Sulla stessa linea Franch Schaeffler dei liberali della Fdp, che sostengono la coalizione guidata da Cdu-Csu: "Che Cipro e Malta abbiano gli stessi diritti di voto della Germania è un grave errore". E le critiche a Draghi arrivano anche da sinistra. Il portavoce della Spd per la politica economica, Carsten Schneider, sottolinea che a causa della crisi in corso la Germania si trova a dover garantire per un ammontare di mille miliardi di euro, "due terzi dei quali vanno messi sul conto della Bce, che prende le sue decisioni in maniera assolutamente non trasparente e non democratica". Oltre alle spaccature interne alla maggioranza, Merkel si è ritrovata inoltre sul tavolo lo spinoso dossier ellenico. Secondo il 'Financial Times', il premier greco Antonis Samaras intende chiedere a Berlino due anni di tempo in più per effettuare i nuovi tagli alla spesa da 11,5 miliardi concordati con i partner dell’Eurozona, prorogando la scadenza dal 2014 al 2016. Fonti di Atene hanno poi smentito, sostenendo che Samaras, che incontrerà il cancelliere la settimana prossima, intende solo "sollevare una discussione politica". La posizione tedesca resta però irremovibile: la Grecia deve attenersi agli impegni presi, ha fatto sapere il portavoce del governo di Berlino.