I conti della salute
La Regione Lazio non pagachiude il San Raffaele
Il San Raffaele del gruppo Tosinvest ha avviato le procedure di cessazione delle attività sanitarie operanti nella Regione Lazio. A rischio ci sono 13 strutture in cui sono ricoverati 2.098 pazienti e nelle quali lavorano 2.074 dipendenti. L’annuncio arriva con una polemica nota del gruppo che accusa la regione Lazio di aver costretto San Raffaele a chiudere. “Nostro malgrado, entro le prossime 48 ore - si legge nella nota - saremo obbligati alla chiusura di 13 strutture sanitarie, con la conseguente dimissione di 2.098 pazienti e la cessazione di 2.074 rapporti di lavoro in essere”. La società, di fatto, accusa l'amministrazione regionale di aver posto in essere “tutte le condizioni necessarie” affinchè il Gruppo San Raffaele cessasse la propria attività. In particolare la nota ricorda che a seguito di provvedimenti regionali sono stati tagliati 400 posti letto, abbattute del 25% le tariffe e richiesto l’incremento di 300 unità lavorative. Inoltre da oltre 24 mesi il Gruppo, che vanta nei confronti della Regione Lazio crediti per 250 milioni di euro, non riceve pagamenti e da oltre 6 mesi non riceve acconti. Esiste poi un contenzioso per ulteriori 250 milioni di Euro. Tutto ciò, sottolinea San Raffaele, nonostante l’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio, “abbia recentemente valutato a livelli di eccellenza, nel suo Rapporto Rad-R 2006-2010, le attività delle strutture del Gruppo, sia in termini di appropriatezza che di miglioramento delle condizioni cliniche dei nostri pazienti. Ma di questo la Regione sembra non tenere assolutamente conto". Saranno comunque tutelati gli oltre duemila pazienti che nelle prossime ore saranno dimessi: "I ricoverati saranno ricollocati dalla Asl in altre strutture. E le persone che non troveranno subito un altro posto letto resteranno dove sono fino al reperimento di sistemazioni alternative". I pazienti e i loro familiari saranno informati con una lettera in cui verranno spiegate nel dettaglio le ragioni della chiusura. Nonostante il momento - al ridosso del week end di ferragosto - sia particolarmente problematico, il gruppo è impegnato a ridurre i disagi per i pazienti che però "non potranno essere azzerati".