Crisi eurozona

Allarme Bce: governi pronti a intervenire "Le aziende italiano rischiano insolvenza"

Lucia Esposito

I governi devono tenersi pronti a un intervento con l’attivazione del fondo salva-stati: questo è il monito contenuto nell’ultimo Bollettino mensile della Bce, diffuso oggi, nel quale si rileva la debolezza della crescita e l'aumento delle turbolenze sulle piazze europee.   "L'ulteriore intensificarsi delle tensioni nei mercati finanziari potrebbe accentuare i rischi al ribasso sia per la crescita che per l’inflazione", sottolinea la Bce, aggiungendo che "l'espansione economica resta debole nell’area dell’euro, in un contesto di persistenti tensioni nei mercati finanziari e maggiore incertezza che gravano sul clima di fiducia". Draghi, tuttavia, precisa che "l'euto è irreversibile".  Risanamento Pertanto l'Eurotower sollecita i governi, "che devono essere pronti ad attivare l’Efsf/Mes nel mercato obbligazionario in caso di circostanze eccezionali nei mercati finanziari e di rischi per la stabilità finanziaria, nel rispetto di condizioni rigorose ed efficaci in conformità con le linee guida stabilite".   Al contempo, "i responsabili delle politiche economiche dell’area euro devono portare avanti con grande determinazione il risanamento dei conti pubblici". La Bce reputa inaccettabili gli spread tra i titoli di Stato di diversi paesi, che segnano premi per il rischio "eccezionalmente elevati", mentre - nota ancora il Bollettino mensile - "la frammentazione dei mercati finanziari ostacola l’efficace funzionamento della politica monetaria". "I premi per il rischio - prosegue l’Eurotower - connessi ai timori sulla reversibilità dell’euro sono inaccettabili e vanno affrontati in modo sostanziale. L’euro è irreversibile".   Non manca uno specifico riferimento all’Italia e al tessuto imprenditoriale del Paese. Per la Bce, "al complessivo aumento dell’incertezza ha fatto riscontro un netto deterioramento della valutazione del rischio di credito delle imprese da parte degli operatori". I tassi attesi di insolvenza "sono cresciuti sostanzialmente nel periodo". E, "tra i paesi più grandi dell’area dell’euro, l’incremento è stato particolarmente pronunciato per le imprese italiane" mentre risulta "piuttosto moderato" per quelle olandesi e tedesche.   L'analisi della Bce è corroborata dall’ultimo superindice Ocse, relativo a giugno e diffuso stamane. La crescita rimane debole, anzi l’indicatore si contrae lievemente (-0,05%) e va a quota 100,3. E per l’Italia il calo è stato ben più robusto: (-2,55%)