Antonio Socci
La crisi punisce l'Europache ha venduto l'anima
"Era il giugno 1988, mancavano solo pochi mesi al crollo definitivo dell’Impero sovietico, ma già c’erano tutti i segni del fallimento del terribile esperimento comunista. A un convegno a Leningrado il cardinale Carlo Maria Martini disse: ogni volta che “si è rifiutato Dio, se ne è perso o sminuito il senso o lo si è presentato in modo scorretto, ci si è incamminati verso forme più o meno larvate di decadenza dell’uomo e della stessa convivenza sociale”. Il comunismo era stato imposto proprio con questo presupposto: l’eliminazione di Dio come premessa per il regno dell’umanità, del benessere e della felicità.Sappiamo com’è andata a finire. Cancellato Dio è stato distrutto l’uomo. Perché “se Dio non c’è tutto è permesso” (Dostoevskij). Mi chiedo: non sta accadendo la stessa cosa in Europa?". Inizia così il commento di Antonio Socci su Libero in edicola oggi. I fenomeni di auto-distruzione, infatti, si assomigliano sinistramente. Che sta succedendo al Vecchio Continente? Succede che la crisi punisce l'Europa che ha venduto l'anima. Secondo Socci, i tecnocrati di Bruxelles hanno rinnegato storia e radici cristiane: così il progetto di De Gasperi e Adenauer si è ridotto al mostro finanziario che divora il continente. Leggi il commento di Antonio Socci su Libero in edicola oggi, giovedì 26 luglio