Il giallo

Berlusconi non torna in campo?Che fregatura per Alfano...

Andrea Tempestini

Il sasso nello stagno lo ha lanciato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, uno dei primi esponenti della fronda contraria al ritorno: "Tranquillizzo i mercati e la sinistra - ha dichiarato intervenendo ad Omnibus su La7 -: non ci sarà il sesto tentativo di Silvio Berlusconi". Il primo cittadino della capitale ha proseguito nella sua tirata anti-Cav: "Grazie alle mie dichiarazioni lo spread diminuirà di qualche punto". E ancora: "Ho parlato questa settimana con Berlusconi e gli ho espresso le mie perplessità sulla riproposizione della sua candidatura, che ritengo rappresenti un passo indietro. Oggi - ha concluso Alemanno - il Pdl e tutto il centrodestra devono scrivere una pagina nuova e costruire una nuova visione". I dubbi di Frattini - Insomma, il sindaco è sicuro: Berlusconi non torna in campo. E a far rumore, in questo sabato 21 luglio, sono le non-smentite. Nessuno si è affrettato a dire che quanto affermato da Aleamanno sia falso. Anzi, c'è una voce autorevole del Pdl che dà credito alle parole del sindaco. A parlare è Davide Frattini, l'ex ministro degli Esteri, che ammette: "Non sono sicuro del ritorno in campo di Berlusconi. Semplicemente perché non l'ho sentito dire da lui". Un'osservazione tanto lampante quanto macroscopica: la conferma ufficiale del Cavaliere, in effetti, non è mai arrivata. Tante mezze parole, mezze conferme, ma mai l'ufficialità. La svolta - La voce sul possibile ritorno in campo di Berlusconi, per la sua sesta corsa elettorale, circolava da tempo, e si fece più insistente dopo la tornata di amministrative in cui il Pdl uscì bastonato. Eppure il partito sembrava puntare tutto sul segretario, il delfino ufficiale del Cav, Angelino Alfano: "E' lui il nostro candidato". Ma le voci si facevano sempre più insistenti tra liste civiche, azzeramento del partito, cambio di simboli. Quindi la svolta nelle ultime due settimane: viene messo da parte Alfano, torna il Cavaliere. E forse torna anche Forza Italia, idea che non è piaciuta affatto ai colonnelli azzurri, tanto che lo stesso Berlusconi è stato costretto a una mezza retromarcia. Ora un'inversione a "u" pare essere possibile anche sulla ricandidatura: forse Silvio non scenderà in campo.  La vittima illustre - Tutta questa manovra, in qualunque modo vada a finire, ha mietuto una vittima illustre: lo stesso segretario Alfano. Prima cavalcato come la novità su cui rifondare il partito, poi crocifisso dopo la debacle alle amministrative, quindi costretto a farsi da parte per l'impetuoso ritorno di Berlusconi. Difficile immaginare che se davvero il Cav si (ri)facesse da parte le redini del partito possano tornare a lui (si passerà dalle primarie? Possibile). L'ex Guardasigilli, ora, è politicamente indebolito. E forse lo sarà ancor di più quando arriveremo alla soluzione del "giallo Pdl".