Il futuro della Lega

Ecco cosa deve fare Maroniper far dimenticare Bossi

Matteo Legnani

  Maroni ha cominciato bene, e non solo perché ha liquidato con una battuta la notizia di Berlusconi ancora in campo nel 2013: «Dove? A San Siro?». L’ex responsabile del Viminale è stato eletto con una bella maggioranza ed ha abilmente dribblato gli ultimi colpi di coda di un cerchio in evidente stato confusionale. Adesso però deve dimostrare come segretario di avere la stessa determinazione che ha avuto come ministro. Ha davanti a sé un percorso in salita: i pericoli gli verranno sia da fuori che da dentro. La situazione e l’immagine del partito sono state seriamente compromesse dagli ultimi devastanti mesi di gestione bossiana e dal massiccio bombardamento mediatico che gli è stato scatenato contro; Maroni non ha amici nel mondo politico italiano che vedeva nella debolezza dell’ultimo Bossi una rassicurante garanzia di impotenza e che non può permettersi una Lega in grado di avvantaggiarsi dalla drammatica situazione complessiva. La crisi economica e sociale della penisola è infatti il vero grande alleato di Maroni e dei suoi: se sapranno gestire con accortezza lo scontento e la voglia dei padani di scuotersi di dosso l’oppressione dello Stato ladro, potrebbero riportare la Lega ai suoi tempi migliori e il sistema potrebbe questa volta non riuscire a cavarsela facilmente. Leggi l'articolo integrale di Gilberto Oneto in edicola oggi 12 luglio