Crisi Ue
Berlusconi vuole uscire dall'euro"Stampiamo noi la moneta"
"Vi svelo la pazza idea che ho in mente: cominciamo a stampare euro con la nostra Zecca". Ne aveva accennato all’arrivo all’assemblea congiunta dei gruppi, e Silvio Berlusconi rivela a deputati e senatori Pdl i progetti per il rilancio di partito e Paese. "La Banca centrale, o diventa di ultima istanza o si deve porre il problema dell’Europa o meglio della Germania in Europa", ha detto l’ex premier. Berlusconi torna in campo e lo fa con un affondo sull'Europa: "Esca la Germania dall'euro, se non è d’accordo sulla Bce come prestatore di ultima istanza". Insomma, alza la voce e la testa di fronte a un'Europa sempre più invadente. Il partito e le riforme Silvio ha parlato anche del futuro del partito, del Paese e anche del suo. Si è detto a disposizione del partito, ma, puntualizza, non come candidato alla presidenza del Consiglio nè come candidato al Colle. "Non come centravanti, ma come allenatore". Ha chiuse le porte alle tentazioni di associazioni o gruppi fuori dal Pdl: dobbiamo essere monolitici, non lasciarci andare a dichiarazioni di dubbio sulla nostra formazione politica in un momento così delicato, è il mantra del cavaliere che avverte o si sta insieme o perdiamo. Riascoltati, spiega, i discorsi dal '94 ad oggi, Berlusconi fa una moderata autocritica: ora quel movimento di grande folla è fermo ma con un nuovo sogno noi credo che abbiamo la possibilità di recuperarlo. Abbiamo saputo dare delle speranze, anche se alcune poi si sono rivelate delle illusioni. Abbiamo parlato di rivoluzione liberale: eravamo in buona fede, ma ci siamo illusi anche noi, mentre adesso abbiamo le idee chiare. In futuro, è la sua promessa, attiveremo una rivoluzione liberale per far sì che il benessere non sia di pochi ma di tutti. Il presidenzialismo "A nessuno - avverte - è permesso di mettere in discussione il Pdl", ma è necessario pensare a come far uscire il coniglio dal cilindro. Bisogna che tutti noi ci riflettiamo sopra insieme. Forse, torna a dire Berlusconi, bisogna ripartire da più indietro, ma non ho nessun dubbio sulla nostra formazione politica. Sguardo preoccupato, quello di Berlusconi, su una società italiana sfiduciata: c'è crisi e tanta ansia, la gente è sotto choc per il futuro, che viene presentato in modo oscuro. Motivo di più per rilanciare sul presidenzialismo, necessario e richiesto dal paese, ribadisce il Cavaliere che torna a lamentare l’attuale ingovernabilità e la mancanza di poteri del premier perchè ora è tutto in capo al Colle e ai presidenti delle Camere