Sequestrato
Ingegnere italiano rapito in NigeriaNessun contatto con i sequestratori
Un ingegnere italiano è stato rapito lunedì pomeriggio da un commando armato nell’ovest della Nigeria. Il sequestro è avvenuto nello stato del Kwara, ha riferito un portavoce della polizia locale, Fabode Olufemi. La notizia è stata confermata dalla Farnesina che è in contatto con la famiglia e ha chiesto il massimo riserbo sulla vicenda. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha già attivato tutti i canali per arrivare a una soluzione del caso attraverso l’Unità di crisi e l’ambasciata ad Abuja. La polizia ha riferito all’agenzia cinese Xinhua che l'ingegnere, che lavora per la ditta torinese Borini Prono Costruzioni, si era recato a ispezionare i lavori per una nuova strada a Ilorin, la capitale dello Stato. Finora i sequestratori non si sono fatti vivi. Modesto Di Girolamo, 70 anni originario dell'Abruzzo, è stato sequestrato a Ilorin, capitale dello Stato del Kwara, da ignoti che non si sono ancora messi in contatto con le autorità per avviare le pratiche del rilascio. “Il comando di polizia ha avviato un’indagine per liberare l’uomo rapito”, ha detto il portavoce della polizia dello Stato del Kwara, Fabode Olufemi, invitando chiunque abbia informazioni sul sequestro a riferirle agli agenti. Contattato telefonicamente dalla 'Xinhuà, Olufemi ha detto che l’ingegnere italiano lavora presso la compagnia edile Borini Prono che opera in Nigeria. Il rapimento è avvenuto alle 17 e 30 ora locale di lunedì, ha aggiunto il portavoce della polizia. "Al momento abbiamo poche informazioni. Stiamo collaborando con le autorità locali e siamo in contatto costante con l’ambasciata italiana ad Abuja e con la Farnesina”. Sono le poche parole di Lorenzo Prono, figlio del titolare della 'Borini e Prono Costruzionì, con sede a Torino, dopo la notizia che un loro ingegnere è stato rapito in Nigeria mentre lavorava a un cantiere nello Stato del Kwara. “Mio padre è sul posto”, ha aggiunto. A quanto si apprende l’ingegnere rapito, un italiano, non sarebbe piemontese. Sempre oggi, un cittadino tedesco che era stato rapito a gennaio in Nigeria è stato ucciso dai suoi sequestratori nel corso di un blitz per liberarlo a Kano, nel nord del Paese. Lo scorso 8 marzo, un altro ingegnere italiano, Franco Lamolinara, era stato ucciso sempre in Nigeria nel corso di un blitz delle teste di cuoio inglesi.