Grillo
Casaleggio, il Branduardi grasso che affonda Beppe
"Non dietro Grillo, ma al fianco". Così Gianroberto Casaleggio, che si definisce "cofondatore" del Movimento 5 Stelle, spiega il proprio rapporto con il leader ufficiale Beppe. Lo fa in una lettera inviata al Corriere della Sera, un monologo scritto in cui rifiuta l'etichetta di burattinaio di Grillo e di eminenza grigia in grado di decidere nomi e candidature, imporre amici e allontanare nemici (leggi Tavolacci, espulso dal M5S e bocciato a Parma, in un ruolo tecnico accanto al sindaco Pizzarotti). Cofondatore - No, il fondatore della Casaleggio Associati, spin doctor del comico ligure, organizzatore dei suoi eventi e tessitore della "filosofia" dei 5 stelle non ci sta: questo riccioluto uomo-fantasma, sorta di Angelo Branduardi un po' più in carne che ama stare nell'ombra, dice di essere semplicemente un amante di Internet e del potere del web di cambiare la società. "Nel 2004 Grillo lesse un mio articolo sulla Rete, rintracciò il mio cellulare e mi chiamò". E via alla cavalcata in coppia, passando per i Vday di Bologna e Torino, gli incontri nazionali e alla fondazione del Movimento il 4 ottobre 2009. "Non sono mai stato dietro a ma fianco di Grillo, ho scritto con lui il Non Statuto, ho organizzato la raccolta di firme per l'iniziativa di legge popolare 'Parlamento pulito' e la proposta referenderia sull'editoria con l'abolizione della legge Gasparri e dei finanziamenti pubblici". Le contraddizioni del guru - Difendendo l'autonomia di Beppe, Gianroberto Casaleggio finisce insomma per mettere il cappello a ogni battaglia del Movimento 5 Stelle e relegare nell'ombra lo stesso Grillo. Ultima contraddizione del guru: da grande esperto della democrazia web, convinca l'altro cofondatore a evitare i monologhi e concedersi un po' di più a talk show, dibattiti, confronti con gli avversari. Piccolo problema: non è Casaleggio quello che ha preferito scrivere una lettera piuttosto che farsi fare delle domande?