Imbarazzo delle autorità
La rabbia della piazza di Brindisi: fischi ai politici
Il premier Mario Monti, dal G8 americano di Camp David, ha promesso «fermezza e coesione». E poi ha parlato di «atto senza precedenti». Senza precedenti, probabilmente, è pure il balletto del ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, che prima di decidere di volare a Brindisi, sul luogo dell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone, ha cambiato idea più di una volta. L’ennesima figuraccia dei tecnici. Certo la bomba che ha ucciso una studentessa, ferendo altri quattro ragazzi è roba da straordinaria amministrazione. Fatto sta che pure di fronte a una tragedia come quelle di ieri in Puglia, il Governo dei professori ha mostrato qualche limite. E così il responsabile del Viminale è andato in tilt. Alle 12.59, cinque ore dopo l’attentato, il ministro ha dichiarato in diretta a RadioUno che sarebbe andata soltanto lunedì a Brindisi. Una decisione che, anche in ambienti istituzionali, ha destato un po’ di imbarazzo. Anche per questo motivo, forse, il cambio di idea. E alle 15.33 le agenzie battono la notizia: il ministro è in viaggio per Brindisi. Una trasferta lampo, quella di ieri («visita di solidarietà e di partecipazione»), che comunque non cancella l’appuntamento già fissato per domani mattina con il ministro che presiederà un vertice con i responsabili nazionali e locali delle Forze dell’ordine e della magistratura. Il titolare degli Interni, che martedì riferirà in Senato, ha mandato sul posto 200 uomini di polizia e carabinieri, 100 per il controllo del territorio e 100 per le indagini. Le ipotesi sul tavolo degli investigatori sono ancora diverse. Nessuna certezza sulla natura mafiosa o terroristica dell’attentato. «Qualsiasi pista e buona: per ora non nessuna certezza su nessun canale» ha detto il ministro prima di lasciare il suo ufficio a Roma. Mentre determinate sono apparse le persone in strada, a Brindisi, che hanno contestato e fischiato i politici e sindacalisti di vario “colore” in passerella sul palco non lontano dalla scuola Morvillo-Falcone. La “sfilata” è cominciata in mattinata. Con l’arrivo dalla Capitale del ministro per l’Istruzione. A differenza della Cancellieri, Francesco Profumo non ha esitato. E poco dopo le 10 era già in viaggio diretto in Puglia. Sul palco - preso di mira dalla gente in piazza - ha parlato di «impegno comune» e della scuola come «antidoto alla criminalità mafiosa». Agli studenti ha detto che «non saranno lasciati soli» per poi invitarli a tornare sui banchi di scuola, domani. Non sarà facile. Il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, ha detto che «uccidere i figli è proprio un atto di sacrilegio bestiale». La passerella è proseguita con il leader della Cgil. Secondo Susanna Camusso, contestata al pari degli altri protagonisti sul palco alla manifestazione di solidarietà organizzata in tempi record, «bisogna lanciare una grande battaglia contro tutte le forme di eversione». Niente di clamoroso, dunque, dal cilindro del numero uno dell’organizzazione di Corso Italia. E giù i fischi. La rabbia è enorme. E così pure l’arcivescovo di Brindisi e Ostuni, Rocco Talucci (che ha chiesto agli autori dell’attentato di «recuperate un pizzico di dignità»), si è beccato la sua dose di fischi. Delusione e indignazione hanno accompagnato la sfilata sul palco. Con i protagonisti cacciati dalla folla: «Andate via!». di Francesco De Dominicis twitter @DeDominicisF