Bellezze in passerella
Moda technicolor: la Fashion Week invade Milano
Abiti lunghi interrotti da tagli e spacchi vertiginosi. Sensuale e imperiosa la collezione Gucci, per la prossima primavera estate, anche quando ruba dettagli tecnici al mondo sportivo. Frida Giannini, direttore creativo del marchio, e mamma di una bimba di sei mesi, mostra le foto della figlia con orgoglio, prima della sfilata. Sorride con dolcezza, ma poi in passerella sorprende per lo stile austero, deciso più che mai, tra squarci di pelle nuda che ostentano femminilità. Anche i colori sono cupi, intensi (dall’aria vagamente dark), dal ruggine al ciliegia, dall’ocra al verde e finiscono sempre nel nero illuminato da lurex, con motivi in lamè, oro e rame (aria vagamente dark). «Sono partita - spiega la stilista - da alcuni capi tipici del guardaroba sportivo e li ho completamente trasformati e resi femminili. Sono abiti preziosi, eleganti, scaldati da un ricercato decorativismo alla Ertè». La nuova lunghezza è sotto al ginocchio (sempre), arriva al polpaccio ma si apre in spacchi. Si intravedono reggiseni da atleta con bretelle incrociate che sbucano dalle scollature davanti e dietro. Elementi sportivi negli abiti t-shirt e nelle tute da sera tagliate come gym pants. Ampie silhouette per giacche kimono e vestiti caftano. Spuntano bomber di camoscio leggerissimo e trench in seta su tuniche plissè e abiti sottoveste in chiffon nero illuminato da ricami iridescenti. Atletiche, si fa per dire, le calzature dal tacco a cono altissimo e bande elastiche parallele che salgono a stivaletto sulla caviglia scoperta. E poi lunghe frange sulle nuove borse Gucci con il manico in bambu bruciato, quasi nero. Sfila il primo giorno della settimana della moda anche Angelo Marani che si è ispirato a un safari africano. Zebre, giraffe, tucani e leopardi troneggiano su vestitini al ginocchio o sulle ampie camicie. Non solo animali della savana, ma anche tramonti all’equatore e fantasie animalier. Anche i materiali evocano quei luoghi, come le bande di pitone sui tubini, le reti nere che sembrano alveari e lo scuba che crea le trasparenze. Anche di sera si respira un sapore «animalogico», come lo definisce lo stilista, così gli abiti si allungano fino ai piedi e si riempiono di paillettes (il designer ne ha utilizzate 500mila, dal diametro di due millimetri) creando un fondo effetto pitone e cambiando luce a ogni passo. Sugli accessori si posano api di gemme su fiori di cristalli. I colori sono quelli della terra: rosso, giallo e arancio, ma anche nero tecnico, azzurro e blu. Scelgono un paradiso polinesiano invece gli stilisti Dean e Dan Caten con bellezze in vacanza vestite Dsquared. Donne sexy come la cantante Lana del Rey, cui copiano trucco e acconciatura, che guardano con ironia al glamour degli anni ’50. Per il giorno abiti da cocktail ispirati ai costumi da bagno che amavano Esther Williams e Marilyn Monroe, imbottiti sui fianchi a enfatizzare la silhouette a clessidra, ma anche gonne sotto il ginocchio con strati di tulle che danno un effetto a campana, sottolineando la vita sottile. Per la vacanza: microshort e giacchina dai ricami floreali, maxi collane, scherzosi cappelli a paralume in raffia e sexy occhiali da gatto. Una rivoluzione spiritosa, uno stile giovanile che strizza l’occhio ai cartoons e alla pop art. «Avevamo la moda giovane in passerella a Milano negli anni 80, ma ce la siamo fatta prendere da New York!», dicono Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi che per Fay (alla prima sfilata ufficiale) rivisitano Snoopy, il bracchetto filosofo e anticonformista dei Peanuts: riprodotto serialmente su colori esplosivi e contrastanti diventa quasi un decoro grafico, sottolineato da righe e paillettes. Snoopy dappertutto, allegro e irriverente come le gonne corte e rigide in cotone effetto neoprene. Il pezzo forte: la felpa (350-380 euro). Il pezzo forte di Simonetta Ravizza invece è il gilet di pelliccia indossato anche sul costume da bagno (anche no). Si abbina ai cappelli in cavallino e ai colli di visone sugli abiti in seta in piena estate. Alberta Ferretti in fiore. Dopo un blocco di abitini bianchi di cotone con fiori sugli scolli e motivi di nastri colorati come bretelle e cinture sono andati in passerella fantasie più vistose nei toni del verde, dell’arancio e del fucsia dove i fiori da ricami si trasformano in stampe nella parte centrale della collezione. Paola Frani con le architetture botaniche: sfila un geo-giardino, dove la donna è vestita di eco-materiali, indossa gonne a ruota e casacche patchwork e mette sui capelli coroncine floreali in pizzo macramè. I fiori diventano macro-gioielli sul jersey e sul raso. Byblos trasforma la donna in una farfalla dall’anima rock. Un’ispirazione che nasce dalla naturale metamorfosi dell’insetto, emblema di cambiamento e innovazione. L’abito è il capo icona della collezione, in versione tattoo, come una seconda pelle, con scolli in pelle arricchiti da borchie ton sur ton. O in versione gothic rock dress, dove ali di farfalla creano motivi jaquard a formare uno scheletro, per un sensuale nude look. Fino ad arrivare agli abiti che segnano il punto vita, per poi esplodere in un gioco di pieghe; corti fino al ginocchio o goticamente lunghi che toccano terra, con tessuti in organza di cotone per sovrapposizioni velate. Il bomber in neoprene è il capo must della collezione. La donna disegnata da Alessandro Dell’Acqua è una signora elegante «che va in vacanza in posti tropicali» spiega lo stilista mostrando i cappotti di cotone pesante, con gli ibisco intagliati a mano e i ricami di farfalle e fiori in paillettes e pietre. E poi la Wintour, non sfila, ma dà il suo consiglio: «C’è stato un grande cambiamento nella Camera della Moda, dovete esserne orgogliosi, dovete agire e aiutarvi l’un l’altro». di Daniela Mastromattei