Milano Fashion Week

Achim Freyer, l'arte che vola sui tacchi

Giulio Bucchi

Achim Freyer, artista tedesco eclettico e visionario, classe 1934, che fu pupillo di Bertolt Brecht, all’inizio della sua carriera disegnò calzature. Dopo esser diventato, nei decenni, importante pittore, scenografo, costumista e soprattutto regista teatrale, torna al primo amore per le calzature femminili con un progetto che mescola quella passione e il suo talento pittorico in maniera simbiotica. La collezione scarpe di Achim Freyer vedrà la luce a febbraio del 2016. Se ne parla già ora, figurarsi tra quattro mesi, quando le sue creazioni vedranno la luce e gli occhi di tutti. I livelli del brand saranno tre. Blue Collection, una sorta di Achim Freyer shoes for dummies, ovvero fascia premium con prezzi accessibili; Red Collection, costituita di pezzi personalizzati, come nella migliore tradizione dei grandi stilisti di scarpe; la Black Collection, calzature opere d’arte del costo che supera i diecimila euro. Le abbiamo viste in anteprima, domenica, a The World of Metamorphosis, l’evento alla Erastudio Apartment-Gallery patrocinato da Vogue Italia nell’ambito della Milano Fashion Week col quale Achim ha mostrato la sua particolarissima tecnica creativa di pittore di scarpe. La performance - ma così sarà anche nella produzione più massiva - trasla le opere neo espressioniste del pittore in meravigliose calzature comprensibilmente luxury brand, perché se l’arte costa, di conseguenza costa la scarpa che è letteralmente un’opera d’arte. Achim dipinge le tele, poi asporta una sagoma a misura di Farfalla e Fiore, questi i modelli presenti ieri. Com’è per la crisalide che si fa farfalla, così la scarpa per donna di Achim crea una liaison tra pittura e calzatura nel senso di fusione materica tra le due. La pittura vola via dalla tela e dipinge la calzatura. di Gemma Gaetani @gemmagaetani