Confessioni di una pornostar

Lea Di Leo, porno libro a processo: "Ho gli sms di tutti i miei clienti". Calcio e politica tremano

Giulio Bucchi

Uno scandalo sessuale che farà tremare politica, calcio e spettacolo. Ne è sicura la pornostar Sonia Faccio, in arte Lea Di Leo, autrice di un libro-confessione finito in un'inchiesta della Procura di Marsala per presunti ricatti della casa editrice ai circa 30 vip coinvolti. Intervistata da Repubblica (che quando si parla di sesso e politica ci sguazza), la Di Leo non fa nomi ma di allusioni ne semina tante. Molte celebrità finite nel mirino della pornostar (e raggiunte, secondo l'accusa, da mail ricattatorie della casa editrice) dicono di non sapere nulla di lei e respingono le insinuazioni: "Peggio per loro. Io capisco che magari alcuni hanno mogli, fidanzate, però non voglio passare per quello che non sono. Io dico la verità. Chi nega? Ambrosini? Il senatore Baldassarri? Io conservo gli sms di tutti con i giorni e i luoghi degli appuntamenti. E tornerò a Marsala per ascoltare le loro testimonianze davanti al giudice. Voglio vedere chi dirà di non avermi frequentato. L'unico che ha detto il vero è Gianluca Grignani: era uno del suo staff a venire con me. I giudici mi hanno creduto, tanto è vero che io in questo processo sono solo una testimone, non sono accusata di niente. E ripeto, mi dispiace per la privacy di tutti loro, ma non è stata colpa mia. La verità è che questo libro fa paura a tanti, e non solo ai miei clienti". I vip citati - Tra i vip "clienti" ci sarebbero, secondo la Di Leo, oltre al capitano del Milan Massimo Ambrosini e ad altri calciatori ed ex calciatori come l'ex di Elisabetta Canalis Reginaldo, Marco Borriello, Luca Toni, Valeri Bojinov, Pippo Inzaghi, Vincenzo Iaquinta, Fabio Galante e Francesco Coco, anche attori come Roberto Farnesi e Matteo Branciamore (il protagonista de I Cesaroni), il giornalista Amedeo Goria e cantanti, appunto, come Grignani e il rapper Fabri Fibra. Ma soprattutto politici. In testa, l'ex viceministro dell'Economia Mario Baldassarri che però ha sempre negato con forza di aver mai frequentato la Di Leo. Molti di loro probabilmente sfileranno in qualità di testimoni al processo di Marsala e Sonia/Lea ribadirà le accuse fatte su carta: "Ho passato cinque anni d'inferno nel business dell'899, governato anche da politici. E quelli sono stati anni orribili, mi sono beccata anche l'epatite B in un rapporto non protetto con un famoso cantante. So che è stato lui perché in quel periodo andavo solo con quattro persone: un calciatore, un politico e due cantanti e uno di loro ci ha scritto su anche una canzone su le ragazze che ti fanno venire l'epatite B. Peccato che è andata al contrario. E io pensavo di morire e pensavo a quante persone potevo averla attaccata".