Lolita
Ambra Angiolini, "in confronto sembrava un'Orsolina": Piero Chiambretti-choc sui "vecchi bavosi". In Rai...
È passata alla storia come la scandalosa "Lolita" della tv italiana, Ambra Angiolini. Ma la verità è che la baby star di Non è la Rai, la ragazzina che ha turbato i sogni proibiti di milioni di spettatori (e non solo adolescenti), a guardarla oggi lei e le altre ragazze dello show di Gianni Boncompagni sembrano "delle Orsoline". Parola di Piero Chiambretti, uno che le dinamiche della tv (pure quella di Boncompagni) le conosce come le sue tasche.
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"Voglio ricordare che sono stato l'unico a mettere in onda la voce di Gianni che finiva nelle orecchie di Ambra - spiega con orgoglio intervistato dal Quotidiano nazionale -. Con una speciale apparecchiatura elettronica riuscimmo a intercettare la frequenza del microfono collegato alle cuffie di Ambra e registrammo il passaggio dal cervello di Gianni alla sua bocca, dalla bocca all'orecchio di Ambra, quindi alle sue labbra. Fu incredibile: sentivi Gianni dire 'applauso, applauso, ciao, ciao' e, con uno sfasamento di qualche istante, ripetere la stessa frase da Ambra".
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La forza di quel programma fatto letteralmente con nulla secondo Chiambretti erano "la gaiezza e la leggerezza. In una televisione che amava e ama i gusti forti, pesanti come una peperonata appena scongelata, un programma fresco come dei lamponi con un po' di limone ti può far storcere la bocca per il sapore aspro, ma di fronte a una macedonia nessuno ha un rigurgito. Non è che io fossi un fan del programma perché ero impegnato a fare trasmissioni di ben altro tipo su una Raitré militante, però la leggerezza, le canzoni, il playback, la scena con le palme, la piscina, un grande limbo celeste... Trovavo tutto molto gradevole".
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Il paradosso è che oggi a essere molto più oscena e scandalosa non è la tv, ma la realtà (virtuale) dei social. "Là c'era una spensieratezza legata al periodo storico, alla voglia di fare cose diverse. Italia 1 era la rete dei ragazzini, acchiappava il pubblico che oggi viene assorbito da Tik Tok - conclude amaro il conduttore -. Oggi quelli che criticano 'Non è la Rai' dovrebbero andare a vedersi tutti i giorni mezz' ora di Tik Tok: allora riterrebbero Ambra e le altre ragazze delle Orsoline".
Molti all'epoca ci vedevano qualcosa di morboso, un gusto voyeuristico che di certo mal si accompagnava alle immagini di quelle liceali. "Dentro a quel pubblico giovane - riconosce Chiambretti - poteva anche esserci un anziano bavoso che pensava ad altro. Ma nella tv generalista non c'è il parental control. Oggi forse sembra più grave di quanto non fosse allora perché oggi le nostre riserve rispetto al bianco, al nero, alla religione, alle donne, alle parole, sono molto maggiori. Il 60% delle cose che ho fatto nella mia carriera oggi non potrei più farle".