Fuori di testa

Diciotti, le opposizioni: aprire una pratica al Csm per la tutela dei giudici

Aprire una pratica a tutela dei giudici della Cassazione, dopo le polemiche sull’ordinanza, depositata la scorsa settimana dalle sezioni unite, sul caso Diciotti. È la richiesta trasmessa oggi al Comitato di presidenza di Palazzo Bachelet da tutti i togati del Csm, sottoscritta anche dai laici Roberto Romboli (Pd), Ernesto Carbone (Iv) e Michele Papa (M5s).

È questa l'ultima mossa delle opposizioni per attaccare l'esecutivo dopo il caso della sentenza della Cassazione che apre il campo ai risarcimenti per gli immigrati irregolari che sono arrivati nel nostro Paese dopo il salvataggio della Guardia Costiera.

 

 

In seguito alla pubblicazione dell’ordinanza della Cassazione "si sono registrati commenti di diversi esponenti politici volti alla delegittimazione della Corte e lesivi del prestigio e della funzione nomofilattica della Cassazione - si legge nel documento firmato dai consiglieri togati e da tre laici -. Le espressioni utilizzate (’sentenze ideologichè, ’sentenza vergognosa, invasione di campo indebità, ’decisione frustrantè) adombrano, in maniera falsa e inaccettabile, un asservimento della funzione di legittimità a interessi esterni alla giurisdizione orientati ad imporre un determinato orientamento politico al governo italiano. Per le ragioni esposte, si chiede l’apertura, ai sensi dell’art. 36 del Regolamento Interno, di una pratica a tutela dell’indipendenza e del prestigio delle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione". L'ultima pagliacciata firmata dalle opposizioni: negare il diritto di critica.