Giustizia
Separazione delle carriere: c'è il primo sì alla Camera
Fermo in stazione il premierato (e chissà quando e come ripartirà), bloccata l’autonomia differenziata per le modifiche dettate dalla Consulta, sui binari oggi c’è una sola grande riforma: quella che riguarda la giustizia e separa le carriere dei magistrati. Una modifica dell’ordinamento che la maggioranza e il governo intendono portare avanti nonostante l’opposizione di larga parte della magistratura. Delle due revisioni costituzionali in programma (l’altra è l’elezione diretta del premier), questa è quella che ha più probabilità di giungere a termine nell’attuale legislatura. Con tanto di referendum confermativo da farsi nei primi mesi del 2026, almeno secondo i piani del ministro Carlo Nordio. Ieri il disegno di legge firmato da Giorgia Meloni e dal guardasigilli è stato approvato dalla commissione Affari Costituzionali della Camera, anche con il voto di parte dell’opposizione (Azione ha espresso parere favorevole con qualche riserva, auspicando che in aula si introducano alcuni correttivi). Lunedì 9 dicembre inizierà a essere discusso nell’assemblea di Montecitorio, dove la maggioranza conta di approvarlo a gennaio. (...)
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