Spingersi oltre
Musolino di Magistratura democratica contro il governo: "Dalla mafia è fisiologia, da loro è patologia"
Roba da Highlander, da "ne resterà soltanto uno". L'intervista a Repubblica di Stefano Musolino, procuratore e segretario nazionale di Magistratura democratica, sembra mettere nero su bianco come il contrasto tra il governo di centrodestra e le toghe (perlomeno, quelle "rosse" della corrente dell'Anm più di sinistra e più vicina al Pd) sia quasi insanabile.
Il magistrato sostiene di non essere pentito per nulla del suo intervento contro il Ddl sicurezza, finito oggi al centro di una possibile inchiesta disciplinare al Csm per aver violato "i principi di imparzialità e indipendenza". Anzi: "Lo rifarei. Sono sereno, e non è una frase di rito. Anzi, registro un’onda di solidarietà forte e bipartisan, che mette di buon umore".
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Una toga, rivendica, è sottoposta "alla legge ma non al potere politico", e le è "precluso il diritto di manifestare il suo pensiero". La questione è ben nota: il no ai trasferimenti di migranti in Albania. "Io, la giudice Albano finita sotto minacce per non aver convalidato il trattenimento dei migranti, il giudice Gattuso di Bologna finito sotto attacco con intromissioni nella sua vita privata, forse, non siamo altro che esperimenti". Quindi spiega il senso di questa affermazione: "Sottraiamo loro un po’ di libertà, vediamo se reagiscono. Bene, la magistratura, con l’adesione ai principi costituzionali, serve solo il popolo. Quindi, torna più compatta a difendere la sua autonomia e indipendenza". Dei partigiani, dei resistenti.
Quando aveva dato il suo parere negativo al Ponte sullo Stretto durante un dibattito pubblico, "ho ritenuto di parlare del dissenso come sale della democrazia, di fronte al quale non serve la criminalizzazione, ma la mediazione", puntualizza su Repubblica. Insomma, la sua non era un attacco politico al governo ma un "contributo culturale": "Forse non si riconosce il fatto che un magistrato possa portare un contributo intellettuale?".
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Conferma le critiche a Giorgia Meloni: "Quando la presidente del Consiglio dice che la magistratura dovrebbe darle 'una mano' nella gestione della crisi migranti, sta parlando di una magistratura servente rispetto agli obiettivi dell’esecutivo. Ma questo non è ciò che la Costituzione prescrive. Non mi scandalizzo e non mi permetto di commentarlo, dico soltanto: allora apriamo un dibattito pubblico". Musolino è sotto scorta da anni per le minacce ricevute dalla mafia. "Sarà abituato agli insulti che le arrivano anche sul sito di Md", gli chiede la giornalista Conchita Sannino: "Certo. Ma riceverli dai mafiosi, è fisiologia. Se maturano dopo posizioni istituzionali, forse è patologia".