Ministro della Giustizia

Paesi sicuri, Carlo Nordio contro le toghe rosse: "Nazismo? Serve serietà"

"Io credo che l’opposizione abbia tutto il diritto di chiedere le dimissioni mie o di qualsiasi altro componente del governo e abbia anche il diritto di chiedere nuove elezioni se le pare. L’opposizione fa l’opposizione, noi facciamo il governo“. Con queste parole il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto nel corso della trasmissione Ping Pong su Radio Rai 1. Il Guardasigilli ha parlato del tema della separazione delle carriere e della riforma del Csm. Entrambe "fanno parte del mandato che ci hanno affidato gli elettori quindi non è neanche un nostro diritto, ma un nostro dovere portarlo a compimento”. Nordio poi ha stigmatizzato espressioni come "lager" e "Germania nazista" sulla questione migranti. "Servono serietà e competenza", ha spiegato il ministro.

Nordio è tornato anche sulle parole del magistrato Marco Patarnello, che aveva invitato i suoi colleghi a unirsi per arginare l'operato del governo Meloni. "In qualsiasi Paese normale avrebbero sollevato una rivoluzione, le ho ritenute non solo improprie ma anche indecenti - ha sottolineato il Guardasigilli -. Mi ha sorpreso la difesa corporativa da parte di alcuni magistrati, ma devo dire che, dopo, l’atteggiamento che ha tenuto il presidente dell’Anm Santalucia, che le ha definite inadeguate, ha gettato un po’ di acqua sul fuoco”.

 

 

Secondo il Guardasigilli, definire i Centri in Albania dei lager sarebbe più consono a un linguaggio giornalistico piuttosto a quello che deve utilizzare la magistratura. "Io sono stato ad Auschwitz, Birkenau, Dachau, ho visto quasi tutti i campi di concentramento e di sterminio, o quello che ne rimane, nazisti - ha ricordato Nordio -. Credo che proprio per la tragicità e unicità di quelle esperienze uniche nel catalogo nero dei crimini umani, queste espressioni dovrebbero essere evitate. I paradossi - ha proseguito - sono il sale della dialettica e del lessico ma non sono adatti alle sentenze e le ordinanze, soprattutto quando fanno riferimento a episodi così tragici come il nazismo”.