L'inchiesta della Finanza

Banca Progetto in amministrazione giudiziaria: "Prestiti alla 'ndrangheta con soldi dello Stato"

"Prestiti disinvolti" e "soldi dello Stato alla 'ndrangheta". Per queste accuse Banca Progetto è finito in amministrazione giudiziaria su disposizione del Tribunale di Milano. Sul conto dell'istituto di credito sospetti per presunti rapporti indiretti con la criminalità organizzata.

Dalle indagini del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF Milano, coordinati dal procuratore Marcello Viola, l'aggiunta Alessandra Dolci e il pm Paolo Storari, sono emerse - si legge in una nota - "diverse criticità sull'operatività dell'istituto di credito, con riguardo ai pericoli di permeabilità dello stesso in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali".

L'analisi dei fascicoli bancari ha consentito di appurare come "l'intermediario, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all'interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l'aggravante del metodo mafioso, consistito nell'agevolazione della locale di 'ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo.

Il "modus operandi" di banca Progetto spa "opaco e discutibile" ha di fatto "trasferito il rischio di insolvenza, in concreto verificatosi, sullo Stato" e ha determinato "il paradosso che il denaro confluito nelle casse della consorteria criminale risulta di provenienza statale", scrivono i giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano nel provvedimento di amministrazione giudiziaria dell'istituto, parlando di "denaro", oltre 10 milioni di euro, "cannibalizzato" dai clan con "ingenti guadagni".

Banca Progetto, Banca digitale guidata dall'ad Paolo Fiorentino, è controllata dall'americana Oaktree che però a settembre ha firmato un accordo per cedere il suo 99,82% ai fondi gestiti da Centerbridge Partners. La società statunitense di gestione patrimoniale aveva rilevato la Banca Popolare Lecchese nel 2015 trasformandola poi in Banca Progetto, con sedi a Roma e Milano, una rete commerciale nazionale e specializzata nella cessione del quinto, finanziamento alle Pmi e factoring. Dal 2018 la guida era stata affidata al manager ex Unicredit ed ex ad di Banca Carige. Banca Progetto ha chiuso il 2023 con un utile netto pari a 71,9 milioni di euro, in crescita del 38,3% rispetto ai 52 milioni di euro a fine 2022. L'anno scorso aveva erogato nuovi finanziamenti alle Pmi per 2,8 miliardi di euro (+4% anno su anno), generato un utile netto di 72 milioni, con un patrimonio netto pari a 290 milioni, un ritorno sui fondi propri ("RoE") pari a 28% e un CET1 ratio del 17.4 per cento.