Rivelazioni

Giustizia, la toga confessa: "Attivato un sistema per puntare Meloni"

"Dal post Palamara le cose non sono minimamente cambiate": a sostenerlo, in un intervento sul Tempo, è Annalisa Imparato, pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere. "Palamara all’epoca dei fatti, per come contestato, avrebbe inciso in tanti aspetti della vita del Paese, dettando le linee ai 'Suoi' - ha proseguito la procuratrice - si ricorderà difatti la famigerata intercettazione intercorsa con l’allora Procuratore Capo di Viterbo, ove venivano dettate le linee guida circa la necessità di 'attaccare' Salvini a qualunque costo".

Secondo la Imparato, "è innegabile che un problema di lesa maestà ci sia nella categoria dei Magistrati, difatti talvolta non accettiamo le critiche, in virtù di una presupposta superiorità culturale. Non vogliamo essere riformati 'proprio adesso che sono arrivato Io mi devono riformare?!'". Facendo riferimento al suo dialogo con il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia durante la kermesse "La Piazza" lo scorso agosto a Ceglie Messapica, la pm ha raccontato: "Quando ho rappresentato al Presidente Santalucia che non mi sarei stupita se 'fosse uscito' un fascicolo d’indagine su Arianna Meloni, nei giorni in cui si parlava di questo, era unicamente perché sono un’ottimista cosmica; difatti, non credevo che qualcuno potesse puntare direttamente alla sorella, al Presidente del Consiglio, eppure c’è nella vita qualcuno che ti stupisce sempre!".

 

 

 

"Si è attivato il sistema, quello che prima veniva fatto nelle segrete stanze, oggi si fa in altro modo, ma il lavoro - ovviamente - per tutti va sempre pianificato e da qui, come per le organizzazioni tutte, la necessità di parlare, di pianificare", ha proseguito la Imparato. Che, infine, ha lanciato una dura stoccata ad alcuni dei suoi colleghi: "Mi fa sorridere la circostanza che, in queste ore, qualcuno ritornato con i piedi per terra possa aver fatto un rapido refresh, e abbia riscoperto che per indagare qualcuno serva un reato vero alla base, anche se si chiamassero Giorgia e Arianna; che per evitare di fare 'opposizione politica' (perché costituzionalmente la Magistratura non può e deve farlo) serve farsi eleggere e fare politica attiva, così come hanno fatto già altri illustri colleghi, perché, in quel caso, perlomeno si ha il coraggio della replica, altrimenti potrebbe avere il sapore della cospirazione!".