Il processo

Open Arms, Salvini avverte i giudici: "A lavoro anche in caso di condanna"

Come è noto Josep Borrell sarà ascoltato dai magistrati all'interno del processo Open Arms per cui è sotto procedimento il ministro Matteo Salvini. Infatti la Procura di Palermo ha chiesto la deposizione nel processo in cui è imputato Matteo Salvini, titolare  dell’ex ministro degli Esteri spagnolo Josep Borrell, oggi Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.

La richiesta, già annunciata nella scorsa udienza, è stata formalizzata oggi in apertura dell’udienza del processo che vede imputato il ministro Matteo Salvini, per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, dal Procuratore aggiunto Marzia Sabella. "A seguito della deposizione del teste Moavero lo scorso 17 marzo - dice Sabella - chiediamo di sentire Josep Borrell, è una richiesta che motiviamo come teste di riferimento riguardo a interlocuzioni che il ministro degli Esteri spagnolo avrebbe avuto con il ministro degli Esteri italiano, come riferito dallo stesso Moavero il 17 maggio scorso".

 

E su questo punto è intervenuto il titolare del Mit (ministro degli Interni all'epoca dei fatti), Matteo Salvini: "Leggo che nell'ambito del processo Open Arms l'accusa, che mi ritiene un sequestratore, abbia chiesto l'audizione dell'Alto rappresentante Ue Borrell contro di me: non capisco cosa possa avere o fare lui nei miei confronti. In caso di condanna rischio fino a 15 anni, ma sicuramente non mi faranno passare la voglia di lavorare come qualcuno a sinistra spera: non fa piacere vedere che chi ha fatto il proprio dovere di ministro venga preso per delinquente", ha affermato ai microfoni di Radio Libertà. Una presa di posizione chiara che non ammette repliche.